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Politica

Il monito di Mattarella: “Il potere fa perdere la testa. Meno male che c’è la Costituzione”

Pubblicato da
Domenico Coviello

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha parlato a lungo del sistema dei pesi e contrappesi previsto nella Costituzione per evitare lo strapotere di un organo elettivo nella nostra democrazia. Una discussione che il presidente ha avuto nell’ambito di un incontro con gli studenti delle scuole, al Quirinale l’11 ottobre. E che è apparsa a molti un’indiretta critica a Luigi Di Maio e a Matteo Salvini, protagonisti nei giorni scorsi di attacchi alla Banca d’Italia e all’Inps i cui vertici sono stati accusati di non avere competenza a promuovere o bocciare la politica del Governo Conte in quanto “non eletti dal popolo”.

IL SISTEMA DI PESI E CONTRAPPESI 

“C’è un sistema complesso di pesi e contrappesi, come insegna la nostra Costituzione”, ha detto Mattarella. “Perché? Perché la storia insegna che l’esercizio del potere può provocare il rischio di fare inebriare, di perderne il senso del servizio e di fare invece acquisire il senso del dominio nell’esercizio del potere”. Per il Capo dello Stato “ci sono, rispetto a questo pericolo, due antidoti. Il primo è personale: una capacità di autodisciplina, di senso del limite, del proprio limite come persona e come ruolo che si esercita, un senso di autocontrollo – e, ragazzi, anche, perché no – di autoironia che è sempre molto utile a tutti”. “C’è poi un altro antidoto – ha proseguito il Presidente – che è quello di meccanismi di equilibri che distribuiscono le funzioni e i compiti del potere tra più soggetti, in maniera che nessuno, da solo, ne abbia troppo. La nostra Costituzione conta molto sul primo aspetto, quello dell’autodisciplina e dell’autocontrollo, ma ha messo in campo una serie di meccanismi di articolazione del potere che garantiscono quell’obiettivo. Questo consente anche al Capo dello Stato, al Presidente della Repubblica, di svolgere la funzione di garante del buon funzionamento del sistema in maniera adeguata, ma il merito è della Costituzione”.

CONOSCERE LA STORIA

Quando penso alle difficoltà che vi sono in questo periodo, penso gli anni ’70. Voi – ha proseguito – non eravate nati, ragazzi, ma io ero già tra i trenta e i quaranta anni. Era il decennio del terrorismo, degli attentati, delle bombe; venivano assassinate moltissime persone, spesso tra le migliori della Repubblica. Quelle erano condizioni tragiche, di difficoltà. Bisogna sempre avere la conoscenza e il ricordo della storia per valutare le condizioni in cui si opera“. “La nostra Costituzione, per fortuna, è riuscita a superare momenti difficili, riesce sempre a superare momenti difficili, anche perché ha anche alcuni elementi che la difendono”- ha spiegato Mattarella. “È una Costituzione, come si dice, ‘rigida’ nel senso che non può essere cambiata da una legge normale, occorre una procedura particolarmente impegnativa per cambiarla. Questo le garantisce stabilità e autorevolezza. E’ una Costituzione che i nostri Costituenti scrissero con molta capacità, dotando le norme che vi sono scritte di una elasticità che riesce a disciplinare situazioni nuove, non prevedibili nel 1948. Il mondo cambia, cambia la vita sociale, cambia la vita economica, cambia costantemente il mondo. Quelle norme furono scritte in maniera tale da avere la capacità di abbracciare e regolare anche condizioni allora non prevedibili. E’ una Costituzione che ha creato una condizione di equilibri”.

LE REAZIONI DI SALVINI, SAVONA E GELMINI

Quelle del Capo dello Stato sono state “bellissime parole”, ha commentato il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini. Criptico, invece, il ministro degli Affari europei, Paolo Savona: “Meno parlo, meglio è” ha dichiarato ai cronisti allargando le braccia all’uscita dell’Aula della Camera. “Mattarella dà una vigorosa tirata d’orecchie a Matteo Salvini e Luigi Di Maio: il potere inebria, servono pesi e contrappesi – ha polemizzato su Twitter la capogruppo di Forza Italia, Mariastella Gelmini -. Il governo abbassi i toni e la smetta di attaccare in modo sguaiato gli organi terzi previsti dalla nostra Costituzione”.

Il ministro dell’Interno Matteo Salvini. In alto il Capo dello Stato Sergio Mattarella

Photo credits: Twitter

Domenico Coviello

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Domenico Coviello

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