Salvini, duro attacco a Boeri: “Difende la legge Fornero? Si dimetta dall’Inps”

Il vicepremier e uomo forte del Governo Conte M5S-Lega, Matteo Salvini, ha chiesto polemicamente questa mattina 11 ottobre le dimissioni di Tito Boeri, presidente dell’Inps. “Da italiano invito il dottor Boeri, che anche oggi difende la sua amata legge Fornero – ha dichiarato Salvini secondo quanto riporta l’Ansa -, a dimettersi dalla presidenza dell’Inps e a presentarsi alle prossime elezioni chiedendo il voto per mandare la gente in pensione a 80 anni”. “Più alcuni professoroni mi chiedono di non toccare la legge Fornero – ha insistito in modo molto polemico Salvini -, più mi convinco che il diritto alla pensione per centinaia di migliaia di italiani, che significa diritto al lavoro per centinaia di migliaia di giovani, sia uno dei meriti più grandi di questo governo”.

“NUOVI DEBITI PER 100 MILIARDI”

Da parte di Boeri è arrivato stamani un vero e proprio allarme rosso sulle conseguenze dell’abolizione o comunque del superamento della riforma del regime pensionistico italiano che porta la forma di Elsa Fornero, la contestata ministra del Governo Monti. Secondo il presidente dell’Inps, l’Istituto nazionale di previdenza sociale, l’abolizione della riforma comporterebbe un importante incremento del debito che peserebbe sulle generazioni future. Introdurre nel sistema previdenziale la quota 100 con un minimo di 62 anni di età e 38 di contributi insieme allo stop all’indicizzazione alla speranza di vita per i requisiti contributivi nella pensione anticipata porterebbe a un “incremento del debito pensionistico destinato a gravare sulle generazioni future nell’ordine di 100 miliardi“. L’affermazione di Boeri è stata fatta nel corso di una audizione alla Commissione Lavoro della Camera. “Non possiamo esimerci – ha detto il presidente dell’Inps – dal lanciare un campanello d’allarme”.

TAGLI ALLE PENSIONI D’ORO? PICCOLO RISPARMIO

Il risparmio che potrebbe arrivare dal disegno di legge sulle pensioni d’oro – ha detto inoltre Tito Boeri – sarebbe inferiore a 150 milioni e riguarderebbe una platea di circa 30.000 persone”. Boeri sottolinea che si raggiungerebbe questa riduzione della spesa pensionistica solo se il taglio sulle pensioni superiori a 90.000 euro annui facesse riferimento all’intero reddito pensionistico e non alle singole pensioni. La riduzione massima sarebbe del 23% mentre quella media sarebbe dell’8%. Gli interventi ipotizzati sulle pensioni dal Governo “sono a vantaggio degli uomini, dei redditi alti e dei lavoratori pubblici e penalizzano fortemente le donne. Sono beffate, spinte ad accettare l’uscita con Opzione donna con un taglio consistente della loro pensione e ora vedono uscire gli uomini in anticipo e con la pensione piena”, ha detto spiegando che la platea per quota 100 riguarda per il 90% uomini che non subirebbero senza alcuna decurtazione. La riapertura di “Opzione donna” è “in stridente contrasto” con le altre ipotesi.

LA REPLICA A STRETTO GIRO DI SALVINI

Inutile sottolineare che la replica di Salvini è arrivata a stretto giro. “Da italiano invito il dottor Boeri, che anche oggi difende la sua amata legge Fornero, a dimettersi dalla presidenza dell’Inps e a presentarsi alle prossime elezioni chiedendo il voto per mandare la gente in pensione a 80 anni. Più alcuni professoroni mi chiedono di non toccare la legge Fornero, più mi convinco che il diritto alla pensione per centinaia di migliaia di italiani (che significa diritto al lavoro per centinaia di migliaia di giovani) sia uno dei meriti più grandi di questo governo”, dice Salvini.

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