Un uragano molto violento, “Michael”, di categoria 4, con venti a 200 chilometri all’ora sta per colpire la Florida, negli Stati Uniti: dovrebbe colpire la terraferma a metà giornata di mercoledì 10 ottobre, secondo il National Hurricane Center (Centro Nazionale per gli Uragani). Il governatore della Florida Rick Ross ha definito Michael “una tempesta mostruosa” che potrebbe portare “totale devastazione” nelle zone che colpirà. “Si prevede che Michael sarà l’uragano più distruttivo a colpire la Florida degli ultimi decenni“.
EVACUAZIONE PER 16 CONTEE
Le autorità hanno ordinato l’evacuazione di almeno sedici contee lungo una linea di costa di circa 320 chilometri nelle zone della Florida nordoccidentale (Panhandle e Big Bend), ma l’allarme riguarda anche alcune zone dell’Alabama e della Georgia. Alla popolazione dell’area è stato chiesto di prepararsi ad affrontare eventuali danni alle infrastrutture e alla rete elettrica. Finora l’uragano Michael, e i suoi venti che soffiano ad almeno 175 km orari, ha già causato danni alle piattaforme petrolifere statunitensi che operano nel Golfo del Messico.
UN MESE FA L’URAGANO FLORENCE
L’arrivo di Michael è atteso negli stessi giorni in cui, nel mese scorso di settembre, un altro uragano ha devastato la costa orientale degli Stati Uniti: Florence, questo il nome assegnato al ciclone poi declassato, in un secondo momento, a depressione tropicale, ha provocato almeno 18 vittime, fra cui un neonato di 3 mesi. Il piccolo è morto dopo che un grosso albero abbattuto dalla tempesta ha colpito la casa in cui viveva con la famiglia spezzandola in due. Tra le vittime una 30enne della Carolina del Sud deceduta dopo che la sua automobile aveva sbandato finendo contro un albero. Secondo le comunicazioni del National Hurricane Center (Nhc) i venti potati da Florence hanno raggiunto una media di 220 chilometri orari. Nella Carolina del Sud, era stata ordinata l’evacuazione di oltre un milione di persone, con il via libera del governatore Henry McMaster.
L’APPELLO DI TRUMP
Lo stesso presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, era intervenuto con un messaggio accorato su Twitter, il 10 settembre, al momento di dichiarare lo stato di emergenza per la Carolina del Sud e del Nord. “Il mio team mi ha appena informato che questa è una delle peggiori tempeste che abbiano colpito la costa orientale negli ultimi anni”, ha twittato lunedì sera 10 settembre il capo della Casa Bianca. “Per favore, preparatevi, state attenti e state al sicuro”. Le inondazioni causate dal passaggio di Florence avevano fatto crescere i timori per la tenuta delle dighe nel sud-est degli Stati Uniti, prolungando la devastazione e comportando l’isolamento completo di molte città, soprattutto nella Carolina del Nord. Secondo alcuni testimoni la città costiera di Wilmington, in cui abitano 120 mila persone, era diventata “un’isola circondata da acque“. Circa 400 residenti erano stati soccorsi e la maggior parte della zona era rimasta senza elettricità. A fine settembre, invece, era scattato l’allarme per il passaggio anche in Italia di MediCane, un uragano formatosi in mare. Per gli esperti si era trattato del primo vero uragano della storia del Mar Mediteranno che, lambite la Sicilia e la Calabria, si era poi diretto verso la Grecia e l’isola di Creta.
Photo credits: Twitter
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