Padre del cinema horror d’autore, Dario Argento, il regista di Profondo rosso, parla di Matteo Salvini. E non usa mezzi termini: “Gli farei interpretare un assassino“. Il siparietto, destinato però a suscitare polemiche, è andato in onda quando ai microfoni di Rai Radio 1, nel corso della puntata odierna di Un giorno da pecora, al Maestro viene chiesta un’opinione sull’attuale situazione politica in Italia. “Come mi sembra questo nuovo governo? – dice Argento -. Mi sembrano confusi, l’esecutivo oggi non mi sembra una cosa lineare, tranquilla”. “Chi mi fa più ‘horror’ tra Conte, Di Maio e Salvini? Naturalmente Salvini“. Il motivo è presto spiegato: “Per quello che dice, per quello che fa, per quello che vuole fare e che speriamo non faccia”. E quando gli viene chiesto se vede il leader della Lega più vittima o assassino: “Diciamo – ha risposto – che potrei fargli interpretare una vittima, ma credo che alla fine gli farei interpretare un assassino!”.
Il maestro dell’horror è poi tornato a parlare di Jimmy Bennet, il giovane attore che ha accusato sua figlia Asia Argento di averlo violentato quando era ancora minorenne, aveva 17 anni, e, avendo recitato da bambino con Asia, la considerava una seconda mamma. Dario Argento ha ribadito come, secondo lui, Bennet (intervistato in Tv a Non è l’Arena di Massimo Giletti, domenica scorsa) sia stato pagato da Harvey Weinstein per vendicarsi di sua figlia Asia, promotrice della campagna Metoo grazie alla quale molte attrici e donne del mondo dello spettacolo hanno pubblicamente denunciato di aver subito violenza sessuale dal produttore hollywoodiano. Una domanda, infine, è stata fatta a Dario Argento anche sul film Suspiria diretto da Luca Guadagnino, il remake dell’omonimo horror diretto da Argento nel 1977. “Non è che non mi sia piaciuto – ha commentato il regista -. Guadagnino fa un cinema elegante ma non possiede la ferocia del mio”.
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