Il reddito di cittadinanza si farà. Ma ne beneficeranno soltanto i cittadini italiani. Non anche gli immigrati regolari come sembrava in un primo momento. “Abbiamo corretto la proposta di legge” iniziale sul reddito di cittadinanza “anni fa”, ha dichiarato Luigi Di Maio in un’intervista a Radio Anch’io oggi 21 settembre. “È singolare che torni in auge una proposta di legge che non prevedeva ancora la platea” per l’assegnazione del reddito “ma è chiaro che è impossibile, con i flussi immigratori irregolari, non restringere la platea e assegnare il reddito di cittadinanza ai cittadini italiani”. Una precisazione, ha detto il ministro degli Interni, Matteo Salvini, “che accogliamo con grande piacere”. Dichiarazione, quest’ultima, rilasciata al termine del vertice che c’è stato questa mattina 21 settembre a Palazzo Chigi. Tra i presenti, secondo quanto riporta il sito dell’Ansa, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il vicepremier Matteo Salvini, il ministro dell’Economia Giovanni Tria.
Assente Luigi Di Maio, perché ancora impegnato nella missione in Cina, per il Movimento Cinque Stelle si sono presentati il ministro Riccardo Fraccaro e il viceministro Laura Castelli. Presenti inoltre i ministri Enzo Moavero Milanesi, Paolo Savona e il viceministro Massimo Garavaglia. A proposito del rapporto fra deficit e Pil, “il tema non è di quanto sforare ma quante risorse ci servono per mandare in pensione e assumere giovani, per dare un reddito” di cittadinanza”, “meno tasse con la flat tax” alle imprese, ha detto ancora Luigi Di Maio, spiegando che “in base a questo calibriamo il deficit e la spending review. “La maggior parte delle risorse arriverà dai tagli agli sprechi, se andranno a regime tra un anno e mezzo facciamo un po’ di deficit, tanto l’economia crescerà e poi rientriamo, lo hanno fatto tutti i Paesi che oggi stanno crescendo” ha concluso il vicepremier e ministro del Lavoro.