Parla il papà di Andrea Barone, il ragazzo di 15 anni morto per la sfida di un selfie in cima al centro commerciale Sarca di Sesto San Giovanni (Milano) nella serata di sabato 15 settembre. In un’intervista al quotidiano La Stampa, oggi 17 settembre, l’uomo ha dichiarato: “Mio figlio non ha scavalcato muri o cancellate, nessuno della sicurezza gli ha impedito di salire sul tetto e non c’erano grate a coprire il condotto in cui è caduto“. “È caduto per decine di metri, senza nemmeno che ci fossero grate intermedie“. “Aveva tanta voglia di vivere – racconta ancora il padre di Andrea -. Giocava come centrocampista nel Bresso, era il capitano della squadra. Andava a scuola alla Montale, istituto tecnico, faceva il secondo anno. Aveva tanti amici, la fidanzatina… Gli piaceva giocare a pallone, era un ragazzino come tanti”.
E di nuovo afferma: “Sono andato a vedere. Mio figlio non ha forzato porte per salire su quel tetto. Ha preso l’ascensore o la scala mobile fino all’ultimo piano dove c’è un parcheggio. È passato attraverso una porta aperta, ha salito tre gradini di metallo e poi altri tre fino al terrazzo. Non c’era nessuno della sicurezza che glielo impedisse. Se ci fossero state le grate intermedie di protezione, mio figlio non si sarebbe sfracellato“. “Non è vero che mio figlio facesse quei giochi lì“, sottolinea l’uomo commentando una fotografia, pubblicata dal figlio sui social media con la didascalia “La morte non mi fa paura, la guardo in faccia”, in cui il ragazzo si trova vicino al cornicione di un palazzo. “Quella è una foto di un paio di anni fa. L’ha scattata assieme a un amico sul terrazzo del centro commerciale U2 di Cusano Milanino, dove abitiamo. Era il luogo dove si trovava con la sua compagnia. Se uno andasse dall’altra parte vedrebbe che un paio di metri sotto c’è un grande balcone”. E sulla scoperta della tragedia da parte della sorellina più piccola, rivela: “L’ha appreso da Instagram quando sono iniziati ad arrivare a valanga i messaggi degli amici che dicevano che Andrea era morto. Non ho fatto in tempo a dirglielo”.
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