La Lega fa registrare una crescita di 2,5 punti rispetto a luglio, attestandosi al 33,5%, il risultato più elevato di sempre, e ritorna ad essere il primo partito, superando il Movimento 5 Stelle, che fa segnare un calo di 1,5 punti con il 30% delle preferenze. Lo scrive sul Corriere della Sera Nando Pagnoncelli. Da maggio in poi abbiamo assistito ad una serie di sorpassi e controsorpassi tra le due forze politiche alleate di governo, degni di una gara di Moto Gp. Alle loro spalle si colloca il Pd, stabile al 17%, quindi Forza Italia con l’8,7%, in aumento di un punto; a seguire tre forze sostanzialmente allo stesso livello (tra 2,4 e 2,5%): Fratelli d’Italia, +Europa e Liberi e uguali. Nessun’altra formazione raggiunge l’1% e oltre un elettore su tre manifesta l’intenzione di astenersi o si dichiara fortemente indeciso.
L’allungo della Lega sui pentastellati può essere ricondotto inoltre a due aspetti: innanzitutto la maggiore omogeneità e coesione dell’elettorato leghista rispetto a quello degli alleati che viceversa da sempre è molto trasversale e reagisce diversamente alle proposte avanzate da Movimento o sostenute dall’Esecutivo. Una parte della componente che si colloca più a sinistra, ad esempio, dissente dalla politica sui migranti, quella che proviene da destra non apprezza le evocate nazionalizzazioni o i possibili stop alle grandi opere. In secondo luogo il diverso modello-partito: la Lega ha una storia più lunga e un’organizzazione tradizionale, può contare su un forte radicamento territoriale nelle regioni centro settentrionali, su attivisti e amministratori locali in grado di consolidare il consenso; il Movimento ha il primato nell’utilizzo della Rete che ha consentito di amplificare il consenso accentuando la componente del voto d’opinione. Ma le opinioni sono volatili, soprattutto negli ultimi tempi. Quanto al consenso per il governo e per i “triumviri”, il sondaggio odierno fa segnare una battuta d’arresto. Intendiamoci, il gradimento si mantiene su livelli molto elevati, ma si registra una flessione di qualche punto: l’esecutivo risulta apprezzato dal 58% degli italiani (-3% rispetto a fine luglio), il premier Conte dal 57% (-4%), Salvini dal 51% (-1%) e Di Maio dal 45% (-5%).
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