La Lega “deve restituire fino all’ultimo centesimo il maltolto”. Il carismatico esponente del Movimento Cinque Stelle Alessandro Di Battista, da molti cittadini invocato perché torni alla politica attiva, sferra una pesante offensiva contro gli alleati leghisti del Governo Conte.
“Lo dico con maggiore veemenza di Di Maio perché ho un carattere diverso – ha puntualizzato ‘Dibba’ – ma siamo in piena sintonia”. Di Battista ha parlato dei 49 milioni di euro di fondi della Lega nella puntata di Otto e mezzo su La7 il 10 settembre. Si tratta della cifra di rimborsi elettorali, quindi di denaro pubblico, che, secondo le disposizioni della magistratura, il partito oggi guidato da Matteo Salvini deve restituire allo Stato poiché li ha indebitamente incamerati presentando negli anni passati bilanci falsificati.
“I TROMBATI DELLA LEGA…COMINCINO LORO”
“Non c’entra niente il processo politico, ma quando mai? Se fossi un militante della Lega gli chiederei di restituirli perché sono soldi dei cittadini. Iniziassero i parlamentari trombati della Lega a restituire l’assegno di fine mandato come ho fatto io. Per me la Lega deve restituire, punto. Perché le sentenze si rispettano perché quei quattrini sono anche miei”.
LA REPLICA DI MATTEO SALVINI
Salvini, però, a distanza risponde che la posizione sulla sentenza “è una roba interna ai 5 Stelle. Peccato – prosegue – che non sia in Parlamento, fosse in Parlamento e fosse ministro come Luigi Di Maio, con cui lavoro benissimo, probabilmente Di Battista avrebbe tanto tempo per lavorare e meno tempo per parlare“. E sull’ipotesi di un sorta di “prelievo graduale” dai conti del Carroccio per onorare la sentenza, il leader del Carroccio è categorico: “Macché rateizzazione, non posso rateizzare quello che non ho”.
SU AUTOSTRADE E ANTICORRUZIONE
In trasmissione a Otto e Mezzo da Lilli Gruber, Alessandro Di Battista è intervenuto anche sul tema della nazionalizzazione di Autostrade. Se “la Lega si tirasse indietro si sputtanerebbe – ha chiosato con il suo linguaggio a volte brutale -. Mi auguro che non segua Giorgetti (il sottosegretario ala Presidenza del Consiglio, ndr.) che rappresenta l’ala maroniana della Lega”. “Il partito di Salvini – ha proseguito – si sputtana” anche se ferma la riforma anticorruzione del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede (M5S), “mi auguro non lo faccia”.
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