Alta tensione tra il ministro degli Interni, Matteo Salvini, e i giudici. I magistrati palermitani hanno modificato le contestazioni ipotizzate inizialmente dalla Procura di Agrigento nei suoi confronti, contestandogli il reato di sequestro di persona aggravato. Il capo di Gabinetto Piantedosi non risulta indagato. Il 7 settembre il vicepremier ha aperto in diretta Facebook la busta consegnatagli da carabinieri e inviata dalla Procura di Palermo.
“Non mi ritengo né un sequestratore né un eversore. E magari mi assolvono“, dice, poco prima di aprire il plico. “Qui c’è la certificazione che un organo dello Stato indaga un altro organo dello Stato, con la piccolissima differenza che questo organo dello Stato, pieno di difetti e di limiti, per carità, è stato eletto, altri non sono eletti da nessuno”, dice ancora Salvini. “Grazie ai magistrati, grazie al procuratore di Genova, grazie a tutti: mi date solo più forza”, ha affermato ancora il ministro. “Sono pronto ad andare dai magistrati domani, a farmi ascoltare: mi costituisco“, ha detto leggendo l’avviso di garanzia. “Mi accusano di sequestro di persona – ha aggiunto – e i migranti in gran parte si sono dileguati”.
LE REAZIONI DI ANM E DEL MINISTRO BONAFEDE
“Le dichiarazioni di oggi del Ministro dell’Interno rappresentano un chiaro stravolgimento dei principi costituzionali – afferma l’Associazione nazionale magistrati (Anm) in una nota -, che assegnano alla magistratura il compito e il dovere di svolgere indagini ed accertamenti nei confronti di tutti, anche nei confronti di chi è titolare di cariche elettive o istituzionali”. “Il ministro può ritenere che un magistrato sbagli ma rievocare toghe di destra e di sinistra è fuori dal tempo – ha commentato il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede – . Non credo che Salvini abbia nostalgia di quando la Lega governava con Berlusconi. Chi sta scrivendo il cambiamento non può pensare di far ritornare l’Italia nella Seconda Repubblica”.
L’INTERVENTO DI LUIGI DI MAIO
“Sulla vicenda della nave ‘Diciotti’ sapevamo che le decisioni erano decisioni forti ma noi le rivendichiamo come governo e abbiamo dato il nostro sostegno, detto questo non si può dare sostegno alle accuse ai magistrati“, ha detto il vicepremier Luigi Di Maio. Salvini, spiega Di Maio, ha “preso la decisione insieme a noi, non condivido però l’idea di accusare la Magistratura”.
L’ATTACCO DI RENZI
“Le dichiarazioni del ministro dell’interno Salvini sono farneticanti – ha commentato Matteo Renzi su Facebook -. E attenzione: Salvini butta tutto sulla questione immigrazione per un preciso calcolo politico. Lui sa che la Lega deve restituire 49 milioni. Sa che c’è una sentenza. E sa che gli italiani non perdonano chi ruba i propri soldi. Quindi prova a diventare un martire e cerca lo scontro coi magistrati”.
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