Aurelio De Laurentiis chiede scusa ai tifosi del Napoli per il durissimo ko di Genova con la Sampdoria (3-0 il 2 settembre). Un gesto “preventivo” anche per riparare a eventuali burrasche che, si sa, arrivano al primo impatto negativo.
“Ho sempre detto che le prime partite sarebbero state partite di assestamento, di conoscenza per un allenatore che manca dall’Italia da diversi anni – ha dichiarato il patron partenopeo in un’intervista rilasciata ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli -. Quando si cambia è come se si ricominciasse tutto da capo, io mi scuso con i tifosi per la sconfitta, so che loro vogliono sempre vincere, ma io ero stato più realista sin dall’esordio: sapevo che ci sarebbero volute almeno 7-8 partite per avere la quadra. Ancelotti è un signor allenatore e ha bisogno di tempo per capire cosa fare e chi far giocare”.
Carlo Ancelotti lo aveva detto nella conferenza stampa di ieri e forse avvertiva il pericolo: non si può sempre andare sotto e rimediare. E dopo due rimonte consecutive, a Marassi il Napoli è stato incapace di cancellare una prima mezz’ora sbagliata: il 3-0 per la Sampdoria è un risultato pesante e l’allenatore è amareggiato. “Spiegare quello che è accaduto è facile – ha detto Re Carlo a SkySport -. Abbiamo avuto lo stesso approccio delle altre due partite, ma stavolta non siamo riusciti a ribaltarla. Abbiamo regalato il primo tempo per atteggiamento e regalato anche il primo gol“.
“Poi il 2-0 ci ha tolto certezze. Dobbiamo difendere meglio, essere più attenti e concentrati, più in partita – ha chiosato l’allenatore del Napoli -. Il nervosismo in campo? Ci sta nel finale, quello che non ci sta è l’atteggiamento del primo tempo”. Ancelotti ha lasciato in panchina Hamsik e Callejon, ma non ha rimpianti: “Magari fosse stato questo il problema perché in quel caso sarebbe stata solo colpa mia. Invece il problema è stato un atteggiamento generale: abbiamo spinto poco con i terzini, pressato in ritardo soprattutto con gli attaccanti”.
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