Intervenuto il 2 settembre alla Festa del Fatto Quotidiano in Versilia, Luigi Di Maio ha parlato senza peli sulla lingua dei rapporti tra M5s e Lega all’interno del governo e della maggioranza. Ma anche del reddito di cittadinanza e dei nomi dell’economia italiana. Le sue dichiarazioni sono destinate a far discutere…
Il vicepremier si prepara a un autunno molto caldo, come sottolinea sul Giornale Franco Grilli, per giocare due partite importanti: una è quella dei conti con i paletti fissati dall’Unione europea, l’altra è quella che riguarda il reddito di cittadinanza, la flat tax e le pensioni d’oro. Il capo politico del Movimento Cinque Stelle non nasconde i dissidi con Salvini: “Con la Lega di Matteo Salvini su tante cose non andiamo d’accordo, ma non dobbiamo meravigliarci ci conosciamo da tempo”.
Poi il vicepremier ha anche affrontato il nodo economia. Nei prossimi mesi si teme una nuova impennata dello spread, che per altro è già in corso, e il vicepremier su questo punto afferma: “Rispetto allo spread che sfiora i 300 punti base, dobbiamo capire se scegliere tra il giudizio di un’agenzia di rating o gli interessi dei cittadini. Non possiamo pensare di stare dietro ai giudizi di un’agenzia ma poi pugnalare alle spalle gli italiani. Per ascoltare quelle agenzie negli anni si sono fatti jobs act, legge Fornero e piaceri alle banche”.
Poi fissa i tempi per il reddito di cittadinanza: “Deve partire nel 2019 e le coperture ci sono“. Infine è anche tornato a parlare del caso Autostrade e della famiglia Benetton: “Sono passati oltre 15 giorni dal crollo del ponte Morandi, non ho ancora sentito una parola dai Benetton. A gente con questa disumanità non metterei in mano nemmeno questa sedia, figuriamoci le autostrade”.
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