Favorevoli da una parte, contrari dall’altra. Si divide la comunità di Rocca di Papa (comune alle porte di Roma) dove si trova il centro di accoglienza della Conferenza episcopale italina “Un mondo migliore” che adesso ospita 100 migranti della nave Diciotti, sbarcati a Catania dopo dieci giorni di tensione per il veto imposto da Matteo Salvini.
Ad attendere i 92 uomini e le 8 donne, per la maggior parte eritrei, che sono arrivati nella serata di ieri 28 agosto, da Catania, dopo un lungo viaggio in mare e giorni di stop in porto, ci sono stati presidi di segno opposto. Un comitato favorevole ad ospitare gli immigrati e uno ostile si sono confrontati con toni accesi, sventolando ognuno i propri striscioni (“Welcome” da una parte e “Qui non li vogliamo” dall’altra).
Il clima si è surriscaldato ancor di più quando si è fatto avanti, a un certo punto, il corteo dei neofascisti di Casa Pound. Decine di agenti e blindati delle forze dell’ordine sono dovuti intervenire per tenere le fazioni separate. Cori come “fascisti” e “amici dei mafiosi” sono stati intonati all’indirizzo dei militanti di estrema destra, che hanno replicato: “Gli italiani e i residenti dei Castelli sono dalla nostra parte, siete dei poveri facinorosi”.
All’inno di Mameli di CasaPound, gli altri hanno risposto con Bella ciao. E si è aggiunto anche il sit-in di Fratelli d’Italia: “Blocco navale unica soluzione – recitava lo striscione -. Solo così fermiamo l’invasione”. Dai finestrini di uno dei due pullman (il secondo è rimasto fermo a Salerno per un guasto) i migranti salutavano, accolti da una parte da saluti romani, dall’altra da applausi.
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