È stato chiuso ufficialmente per problemi di sicurezza il centro di accoglienza dei migranti di Vicofaro, a Pistoia, gestito dal parroco don Massimo Biancalani. Lo scorso anno il sacerdote si era reso protagonista di una polemica con Salvini. Adesso lo stop all’attività del sacerdote tramite quella che a molti appare una vendetta politica.
L’ATTACCO DEL MINISTRO AL PRETE
La scorsa estate don Massimo Biancalani finì al centro delle polemiche per aver postato su Facebook le foto di alcuni ospiti della struttura che trascorrevano una giornata in piscina con un appello antirazzista e parole critiche contro Salvini. Al sacerdote è arrivata ora una lettera della prefettura a seguito dei controlli dei vigili del fuoco e dell’Asl. Il ministro dell’Interno e vicepremier Matteo Salvini ha commentato la vicenda su Facebook con parole pesanti: “Tempi duri per il prete che ama attaccare me e circondarsi di presunti profughi africani, ancora un po’ e la canonica scoppiava… Chiuso!“.
BIANCALANI REPLICA A SALVINI
Del post di Salvini don Biancalani è stato informato proprio mentre il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, arrivava a Vicofaro per rendergli visita. E la reazione del sacerdote è stata netta: “A Salvini – ha affermato il parroco – dico che si deve vergognare, non sono parole consone a un ministro della Repubblica. Un ministro che si comporta così non mi rappresenta”.
LA DIOCESI POLEMICA CON DON MASSIMO
In una nota ufficiale la Diocesi di Pistoia spiega che è arrivata anche alla Curia la lettera della Prefettura con la quale si invita l’Associazione Virgilio – Città futura (ente gestore del centro di accoglienza) ospitato nei locali della parrocchia di Vicofaro a trovare con urgenza strutture idonee ove ricollocare immediatamente i richiedenti asilo. E prende indirettamente le distanze da don Biancalani. “La situazione si presenta seria e non può essere sottovalutata e neppure passata sotto silenzio, dal momento che la nascita della suddetta Associazione, rappresentata dal signor Alessandro Vivarelli, fu a suo tempo approvata da Mons. Vescovo – si legge nella nota – avendo avuto però assicurazione che tutto si sarebbe svolto nel migliore dei modi”. “Dispiace dover constatare – prosegue la nota – quanto ci è stato comunicato e ci sorprende, dal momento che Mons. Vescovo, invitando all’accoglienza e sostenendola sempre, ha affermato anche che la doverosa accoglienza di chi è nel bisogno va fatta bene, al meglio, in ambienti sicuri e idonei, con l’assistenza di personale sufficiente, qualificato e capace e che questa deve essere una preoccupazione costante”.
Photo credits: Twitter
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