All’indomani dell’avviso di garanzia arrivato a Matteo Salvini, con l’accusa di sequestro di persona per aver impedito a lungo lo sbarco ai migranti della nave Diciotti, il ministro dell’Interno si difende. “Io ho fatto solo il mio lavoro di ministro e sono pronto a rifarlo”.
Salvini, indagato assieme al suo capo di gabinetto, il prefetto Matteo Piantedosi, dovrà rispondere di sequestro di persona, arresto illegale e abuso d’ufficio. I pm di Agrigento dovrebbero trasmettere mercoledì 29 agosto il fascicolo alla procura di Palermo che dovrà poi girare gli atti al Tribunale dei ministri.
“Per il resto mi spiace per il procuratore di Agrigento – dice ancora Salvini in un’intervista a Libero -. Penso che con tutti i problemi che ha la Sicilia, la priorità non sia certo indagare Salvini. E poi lui era lo stesso che qualche mese fa diceva: ‘Il rischio di terroristi a bordo dei barconi è alto’. Ha cambiato idea?”. Alla domanda se chiederà al Senato di dire no all’autorizzazione a procedere, risponde: “Assolutamente no! Se il Tribunale dirà che devo essere processato andrò davanti ai magistrati a spiegare che non sono un sequestratore. Voglio proprio vedere come va a finire…”. “Da Agrigento verranno tante cose positive e quindi ringrazio il pm perché sarà un boomerang”, afferma il vicepremier in un colloquio che apre il Messaggero e Il Mattino.
Sulla vicenda della Diciotti, i cui 177 migranti sono tutti sbarcati, dopo molte polemiche, “il governo è stato ed è compatto” ha sottolineato Luigi Di Maio, e “Salvini vada avanti perché non ha violato il codice etico del contratto e del M5S”. La difesa nei confronti del suo alleato leghista non può però essere totale: “C’è pieno rispetto”, aggiunge il vicepremier pentastellato, per l’azione della magistratura per cui “non dobbiamo attaccare i pm”, scandisce Di Maio. Le parole di Di Maio puntano a venire incontro a un Movimento nato come fortemente legalitario e che, fino a non molto tempo fa, puntualmente chiedeva le dimissioni di chiunque fosse indagato. Di Maio prova a fare chiarezza di fronte a una militanza un po’ disorientata dalle fughe in avanti del leader leghista. “Noi ci assumiamo le nostre responsabilità come governo. Ho sempre detto che le istituzioni dello Stato vanno rispettate”.
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