Lo scandalo pedofilia e il caso Diciotti: questi i temi nella conferenza stampa di Papa Francesco sul volo di ritorno da Dublino, oggi 27 agosto. Bergoglio ha parlato anche di figli gay e di aborto. Sulle accuse di monsignor Carlo Maria Viganò – l’ex nunzio negli Usa secondo cui il Pontefice era a conoscenza da anni di casi di pedofilia e avrebbe taciuto -, Francesco ha replicato: “Quel comunicato parla da sé”.
LE ACCUSE DELL’EX NUNZIO
“Ho letto questa mattina. Dico sinceramente: leggete voi attentamente quel comunicato e fate voi il vostro giudizio. Io non dirò una parola su questo: credo che il comunicato parla da sé e voi avete la capacità giornalistica sufficiente per trarre le conclusioni”, ha detto il Papa ai giornalisti presenti. Nella lettera dell’ex nunzio negli Usa, Carlo Maria Viganò, si dice che Bergoglio era a conoscenza da anni dei comportamenti dell’ex cardinale americano Theodore McCarrick, 88 anni, condannato per pedofilia, ma che tuttavia non fece nulla. Il Pontefice ha parlato anche dell’incontro con otto vittime di pedofilia che ha avuto sabato pomeriggio a Dublino: “È stato doloroso, ma c’è anche la consolazione di poter aiutare a chiarire queste cose”. Il Papa ha poi insistito sulla necessità di denunciare: “Quando si vede qualcosa, parlare subito. Tante volte sono i genitori a coprire un abuso di un prete. Non credono, si convincono che non è vero”.
IL PROBLEMA MIGRANTI
Francesco ha parlato anche del tema migranti. Ha detto che bisogna “accogliere” in maniera “ragionevole”, ovvero “integrare”. “La virtù della prudenza – ha spiegato – è la virtù del governante: prudenza sul numero e sulle possibilità di integrare. Il popolo che non può integrare è meglio che non riceva“. “Il metodo è il dialogo”, ha aggiunto con riferimento all’Europa, “si deve continuare, le soluzioni si trovano”. Poi, riguardo ai migranti soccorsi dalla nave Diciotti a Catania che saranno accolti dalla Chiesa cattolica, ha confermato che andranno “a Mondo Migliore, a Rocca di Papa, saranno accolti lì, cominceranno a imparare la lingua e a essere migranti integrati”.
SUI GENITORI CON FIGLI GAY
Il Pontefice ha toccato anche il tema dell’omosessualità. Se un figlio rivela la sua omosessualità ai genitori, ha detto, questi devono “pregare, non condannare, dialogare, capire, fare spazio perché si esprima“, perché altrimenti viene meno “la maternità e la paternità”. “Mai dirò che il silenzio è un rimedio. Parliamo. Quel figlio ha diritto a una famiglia e non ad essere cacciato via“, ha aggiunto. Sull’aborto, invece, ha dichiarato: “Non è problema religioso. È un problema umano“, si tratta di capire “l’eticità di fare fuori un essere vivente“.
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