Ad Amatrice, Accumoli, Pescara e Arquata del Tronto – come in tutti i territori del Centro Italia, fra Lazio, Marche, Abruzzo e Umbria colpiti dal terremoto del 24 agosto 2016 – è stata la notte del ricordo. Due anni fa, alle 3:36 del mattino un violento sisma di magnitudo 6.0 rase al suolo in particolare Amatrice e provocò in tutto 299 vittime.
Partita da Pescara del Tronto, frazione di Arquata del Tronto in provincia di Ascoli Piceno, la fiaccolata notturna in memoria delle vittime ha visto la partecipazione di centinaia di persone. Fra queste anche il premier Giuseppe Conte. In testa alla processione il vescovo di Ascoli, Giovanni D’Ercole e il sindaco di Arquata, Aleandro Petrucci. Ad Amatrice si è svolta la veglia. In rappresentanza del governo ha partecipato anche il vicepremier Luigi Di Maio. Gremito il tendone allestito nell’area che ospitava l’Istituto alberghiero. Alle 3 la fiaccolata è cominciata, per raggiungere ciò che resta della chiesa di Sant’Agostino, dove sono stati letti i nomi delle 299 vittime del sisma, ricordate anche da altrettanti rintocchi di campana.
Per riportare il più possibile alla normalità la situazione ritornerà quest’anno – dal 31 agosto al 2 settembre – la tradizionale manifestazione culinaria famosa in tutto il mondo: la sagra degli spaghetti all’amatricina. La 50ª edizione avrebbe dovuto svolgersi tre giorni dopo il terremoto del 24 agosto 2016. L’accesso sarà libero per i residenti e gli operatori, mentre per gli ospiti, attesi da ogni parte d’Italia e oltre, è prevista una prenotazione online da fare sul sito del Comune di Amatrice: www.comune.amatrice.rieti.it/sagra-degli-spaghetti-allamatriciana/.
“Credo che la storia di un popolo passi anche e soprattutto per le sue tradizioni – ha dichiarato il sindaco di Amatrice Filippo Palombini (che a poco tempo è subentrato a Sergio Pirozzi) -, che sono imprescindibili e vanno tutelate e sostenute con ogni mezzo”. “La Regione Lazio sta dando un supporto importante al Comune e alla nostra Pro Loco, che per mezzo secolo ha organizzato la sagra – spiega – e che quest’anno è pronta a dare il suo insostituibile supporto alla tre giorni che ci apprestiamo a vivere tutti insieme. È vero che nulla sarà come prima e che per sempre ci sarà ‘un prima e un dopo’ quel 24 agosto. Non abbiamo ancora voglia di ‘festeggiare’ ma abbiamo bisogno di iniziare ‘il dopo’”.
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