Doppio duro colpo ai danni del presidente degli Stati Uniti Donald Trump che giunge in contemporanea da due diverse aule di tribunale. I nuovi guai giudiziari del tycoon derivano dai suoi rapporti con la pornostar Stormy Daniels e l’ex “coniglietta” di PlayBoy, Karen McDougal.
A New York Michael Cohen, l’ex avvocato del tycoon, si dichiara colpevole di otto capi d’accusa. Fra questi il pagamento durante la campagna elettorale per comprare il silenzio di due donne, affermando di aver agito “in coordinamento e sotto la direzione di un candidato a un incarico federale”. In Virginia, Paul Manafort, ex manager della campagna elettorale di Trump, viene giudicato colpevole per otto capi di imputazione, di cui cinque per frode fiscale.
Una svolta giudiziaria in due inchieste diverse ed entrambe cruciali, che potrebbero cambiare le sorti della presidenza Usa. Perché entrambi i casi in mano alle autorità federali potrebbero confluire nell’inchiesta sul Russiagate guidata dal procuratore speciale Robert Mueller che Trump addita come una “caccia alle streghe”. E già alcuni esperti commentano che gli ultimi sviluppi rappresentano per Trump un passo avanti verso l’impeachment.
Intanto però è il suo ex fidatissimo avvocato, Michael Cohen, il ‘fixer’ che per anni ha fatto da scudo al tycoon, sempre pronto ad intervenire in sua difesa, che rischia adesso di inguaiare il presidente con la sua dichiarazione di colpevolezza, quando sottolinea di aver agito “in coordinamento e sotto la direzione di un candidato ad un incarico federale” nel riconoscere di aver violato le leggi sul finanziamento della campagna elettorale pagando due donne – la pornostar Stormy Daniels e l’ex coniglietta di Playboy Karen McDougal – che sostengono di aver avuto un affaire con il tycoon e parlando di sforzi coordinati per influenzare le elezioni. E già così è una bomba.
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