Il maestro del disegno satirico che sferzava i costumi italiani, al secolo Vincenzo Gallo, 72 anni, è morto dopo una lunga malattia il 21 agosto. Nello stesso giorno è arrivata la notizia della scomparsa, a soli 41 anni, dell’autrice di libri per ragazzi, e di testi per fumetti, Miriam Dubini: aveva appena firmato una nuova storia di Nathan Never.
La morte di Miriam Dubini, avvenuta domenica scorsa 19 agosto dopo un lungo ricovero in ospedale in seguito ai postumi di un incidente stradale avvenuto a metà luglio, è stata annunciata da Sergio Bonelli Editore. Per il quale Dubini aveva pubblicato un romanzo dedicato alla gioventù di Nathan Never, dato alle stampe all’inizio di luglio. Pochi giorni dopo l’uscita del volume, la scrittrice, milanese ma romana d’adozione, è stata vittima di un incidente stradale da cui non si è più ripresa. Nata nel 1977 a Milano, dove si è laureata in semiotica con una tesi sulla narrazione delle fiabe. Negli anni successivi ha collaborato con Disney, Mattel ed Edizioni Bd nell’ambito della narrativa e dei fumetti, e con Art Attack nell’invenzione e realizzazione di giochi con materiali di riciclo.
Ha scritto spettacoli circensi per Ambra Orfei. Si è poi trasferita a Londra, dove ha inventato la sua prima saga fantasy, dedicata alla streghetta più disordinata della storia, Leila Blue, pubblicata da Mondadori. Stabilitasi a Roma, la città eterna le ha ispirato un film per ragazzi (Iif di Fulvio Lucisano), una ventina di libri per i più piccoli (pubblicati dal Battello a Vapore di Piemme, Mondadori e da Giunti) e una trilogia per adolescenti, Aria (Mondadori) dedicata alla sua più grande passione: la bicicletta. È stata autrice di numerosi volumi, tra i quali Non toccate la terra (Rizzoli) e Storie del Cielo e della Terra (Edizioni Ares).
La notizia della scomparsa della giovane Miriam Dubini arriva a poche ore da quella della morte di una colonna storica della satira italiana: il vignettista Vincino, 72 anni, malato da tempo. A darne notizia è stato ieri 21 agosto il sito de Il Foglio, per il quale il disegnatore lavorava da 22 anni, ovvero dalla nascita del giornale. L’ultima vignetta di Vincino, pseudonimo di Vincenzo Gallo, era stata pubblicata proprio sul giornale di ieri. “Vignettista dai facili costumi” era la definizione che da anni aveva fatto sua. Forse per quella strana strada che è la vita che lo aveva portato dagli inizi con Lotta Continua agli ultimi anni con Il Foglio, passando per il Corriere della Sera, per Cuore, per Il Male, che aveva fondato.
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