È stato rinvenuto il corpo di Manuela Bailo, la 35enne scomparsa nel nulla il 28 luglio. A confessare l’omicidio è stato l’ex amante e collega di lavoro Fabrizio Pasini.
Dopo giorni di angoscia e preoccupazione è finito nel peggior modo il ritrovamento di Manuela Bailo, la 35enne scomparsa nel nulla il 28 luglio scorso da Nave, in provincia di Brescia. La giovane, dipendente del Centro di Assistenza Fiscale (Caf), conviveva da tempo con il suo ex fidanzato Matteo Sandri, nonostante la loro relazione fosse finita da due anni. Quest’ultimo, nei giorni scorsi, aveva rivelato agli inquirenti durante un lungo interrogatorio che da circa due anni Manuela aveva una relazione con un altro uomo. Proprio questo rapporto aveva portato alla fine della loro relazione. Si trattava di un collega di lavoro della donna, sposato.
Interrogato dagli inquirenti poco dopo la scomparsa di Manuela Bailo, il collega Fabrizio Pasini aveva negato di aver avuto un ruolo nella vicenda. Il sindacalista della Uil, di 48 anni, dopo essere tornato dalle vacanze in Sardegna con la moglie si è però convinto a raccontare tutto. L’uomo agli investigatori ha confessato di aver ucciso lui Manuela Bailo a fine luglio, ammettendo di averla sepolta nel giardino di una cascina ad Azzanello, in provincia di Cremona, vicino al fiume Oglio. Lì l’uomo ha seppellito il corpo senza vita di Manuela e lì ha condotto gli inquirenti. Pasini ha fatto trovare anche la macchina della donna, lasciata a Brescia, nel luogo in cui i due si erano incontrati la sera del 28 luglio.
Stando ad una prima ricostruzione, Manuela Bailo per lungo tempo aveva sperato che Fabrizio Pasini lasciasse la moglie. Ciò non solo non era mai avvenuto, ma nell’ultimo periodo il collega si era riavvicinato alla consorte, programmando con quest’ultima le vacanze estive. Questa notizia aveva destabilizzato Manuela che presumibilmente aveva cercato un ultimo incontro con l’ex amante, rivelatosi poi fatale.
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