Non smette di aggravarsi il bilancio delle vittime del crollo del ponte autostradale Morandi nel cuore di Genova: sono almeno 39. E si fa sempre più rovente la polemica sulle responsabilità, con la società Autostrade per l’Italia (gruppo Benetton) che si difende dalle accuse. Ma ora sono a rischio i palazzi sotto il tratto di ponte rimasto in piedi. Forse dovranno essere abbattuti. Il governo, intanto, proclamerà il lutto nazionale e la Regione Liguria ha chiesto il riconoscimento dello stato di emergenza nazionale.
Il bilancio, ancora non definitivo, indica in 39 il numero dei morti accertati, tre dei quali sono bambini. L’ultimo bilancio è del Viminale, che cita dati della Prefettura di Genova. Tra le vittime ci sono anche tre cittadini francesi. Si scava ancora per trovare i dispersi: nelle ultime ore sono state estratte altre due persone che non sono state ancora identificate. Restano 16 i feriti, di cui 12 in codice rosso. Gli sfollati sono 632.
SALVINI E DI MAIO: “VIA I VERTICI DI AUTOSTRADE”
Durissima presa di posizione dei vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio, e del ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, nei confronti di Autostrade per l’Italia. Nei confronti della società del Gruppo Benetton sono state avviate le procedure per l’eventuale revoca delle concessioni e per comminare multe fino a 150 milioni di euro. Toninelli, Salvini e Di Maio chiedono anche le dimissioni dei vertici della società.
LA REPLICA: “NOI IN REGOLA”
“I responsabili hanno un nome e cognome e sono Autostrade per l’Italia”, dice Luigi Di Maio. “Se non sono capaci di gestire le nostre autostrade, lo farà lo Stato”, aggiunge Danilo Toninelli. A favore della revoca della concessione si schiera anche Salvini: “È il minimo che ci si possa aspettare”. La società da parte sua di difende: “Il viadotto era monitorato dalle strutture tecniche della Direzione di Tronco di Genova (che fa parte di Autostrade, ndr) con cadenza trimestrale secondo le prescrizioni di legge e con verifiche aggiuntive realizzate mediante apparecchiature altamente specialistiche” e anche attraverso “società ed istituti leader al mondo in testing e ispezioni”. L’esito ha sempre fornito “adeguate rassicurazioni”.
MACERIE: RISCHIO “TAPPO” SUL TORRENTE
La Regione Liguria ha avviato un controllo meteo in tempo reale per scongiurare il rischio che le piogge impediscano i soccorsi nella parte del ponte autostradale Morandi crollata nel torrente Polcevera e che le macerie si trasformino in un “tappo” per il deflusso delle acque. Sulla necessità di rimuovere le macerie “nel giro di giorni non di mesi” ha insistito il direttore generale della Protezione civile Agostino Miozzo “perché se dovessero arrivare delle precipitazioni importanti, che in questa zona non mancano, ci potrebbero essere dei rischi per la popolazione”.
“NESSUNA FATALITA’: È UN ERRORE UMANO”
“Non è stata una fatalità, ma un errore umano” a provocare il crollo del ponte a Genova. È la convinzione del procuratore capo di Genova Francesco Cozzi che oggi 15 agosto ha compiuto un sopralluogo nella zona del ponte. La Procura ha aperto un fascicolo per disastro colposo e omicidio plurimo, mentre un’altra inchiesta è stata aperta dal ministero delle Infrastrutture.
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