Il leader del Carroccio dismette per un attimo i panni del vicepremier e attacca Silvio Berlusconi, responsabile, a suo giudizio, di aver condotto Forza Italia ad opporsi alla nomina del candidato leghista alla presidenza della Rai. L’alleanza di Centrodestra è a un bivio. E c’è chi parla già di fine della storia e nuovi schieramenti all’orizzonte…
“Che Forza Italia preferisca il Pd alla Lega e a un giornalista come Marcello Foa – attacca Matteo Salvini in un’intervista al Quotidiano Nazionale – è surreale. Basta scorrere le decine di messaggi sui blog, sul web, per vedere come gli elettori del centrodestra siano esterrefatti da questa capriola. A Silvio dico: andare contro il cambiamento è una scelta, ma ad ogni scelta corrispondono delle conseguenze“.
Ieri 1 agosto, la Commissione parlamentare di vigilanza sulla Rai aveva respinto la nomina di Marcello Foa a presidente del consiglio d’amministrazione dell’azienda del servizio pubblico radiotelevisivo. Foa aveva ricevuto infatti 22 voti favorevoli sui 27 che erano necessari per confermare la sua elezione. A votare a favore della ratifica dell’incarico, Movimento 5 Stelle, Lega e Fratelli d’Italia.
Partito Democratico, Forza Italia e Liberi e Uguali si erano invece astenuti. Ma determinante per far tramontare la nomina di Foa a presidente Rai è stata l’opposizione di Forza Italia. Il partito di Berlusconi ha criticato il fatto che Lega e Movimento 5 Stelle avessero scelto Foa senza consultare le opposizioni come era pratica comune in passato nella scelta del presidente della Rai.
Diversi esponenti di Forza Italia hanno sottolineato che non hanno personalmente nulla contro la figura di Foa e il suo profilo, ma solo contro il metodo usato per nominarlo. In quanto membro più anziano del consiglio d’amministrazione, Foa dovrebbe comunque poter rimanere presidente pro tempore. Foa è un ex giornalista del Giornale e da alcuni anni ricopriva l’incarico di amministratore delegato del principale gruppo editoriale della Svizzera italiana, il Corriere del Ticino. È anche un sostenitore della Lega di Matteo Salvini, oltre che del presidente russo Vladimir Putin.
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