Invece di utilizzare il gesso i sanitari del Pronto soccorso del “Grande ospedale metropolitano” di Reggio Calabria sono costretti a ricorrere al cartone per immobilizzare le fratture non gravi dei pazienti che si presentano nelle ore notturne, quando il reparto di Ortopedia è chiuso. Il caso si presenta controverso: il primario del Pronto soccorso ha smentito le accuse.
AGGIORNAMENTO 1 AGOSTO ORE 11:56 – Il primario del pronto soccorso ha smentito questa ricostruzione, e così ha fatto il direttore responsabile dell’ospedale, mentre i rappresentanti sindacali dei medici, da cui erano partite le segnalazioni, hanno ribadito le accuse. Dal canto suo la ministra della Salute Giulia Grillo ha mandato i Nuclei anti sofisticazione (Nas) dei carabinieri che si occupano di Tutela della Salute, a fare un’ispezione nell’ospedale per capire esattamente la situazione.
Una situazione che a quanto pare si protrae da molto tempo, come riferisce il sito di TgCom24. E il sito del Corriere della Calabria riporta la testimonianza da Gianluigi Scaffidi, un medico in pensione da alcuni mesi che ha operato per 40 anni proprio nell’ospedale reggino e che oggi è un rappresentante dell’Anaao (l’associazione dei medici ospedalieri) della Calabria.
“Gli infermieri, a cui spetta il compito di immobilizzare le parti fratturate – riferisce il sanitario – a volte non sono in grado di svolgere quel compito, visto che nessuno ha mai pensato di far seguire loro un corso di aggiornamento. Il Pronto soccorso non procede con l’approvvigionamento del materiale perché la farmacia dell’ospedale impone precisi limiti di spesa e alla necessità di raggiungere il pareggio di bilancio”.
Secondo Scaffidi “nemmeno in un ospedale del terzo mondo gestito dai medici di Emergency si vedono queste cose. Non capisco come il primario del Pronto soccorso possa consentire questi obbrobri e restare al suo posto”.
“I medici di Ortopedia, da parte loro – scrive ancora il sito – sono al limite della sopportazione. Sono loro, alla riapertura del reparto, a dovere rimediare alle soluzioni adottate dal Pronto soccorso. Disservizi che si sommano a tutti gli altri. Quella di Ortopedia, così come molte altre unità dell’ospedale, è diventata il principale punto di riferimento della provincia, a causa dello smantellamento del reparto di Melito Porto Salvo, dell’operatività a singhiozzo di quello di Locri e dell’esiguità dei posti letto disponibili a Polistena”.
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