Salgono a 40 le persone contagiate dall’ondata di legionella che ha colpito Bresso, la cittadina alle porte di Milano. Il Comune, il gruppo Cap che gestisce il servizio idrico, la Protezione Civile e la Croce Rossa sono scese in piazza per informare il più possibile i cittadini.
Da 33 salgono a 40 le persone contagiate dall’ondata di legionella che in queste settimane ha colpito Bresso, la cittadina alle porte di Milano. A comunicare tale notizia è, in una nota, l’Ats Città Metropolitana del capoluogo lombardo (ex Asl). Tre persone sono morte a causa del batterio. Sette nuovi casi tra venerdì 27 e sabato 28 luglio: tre si sono presentati presso l’ospedale di Niguarda, di cui due sono stati prontamente ricoverati mentre uno di loro ha ricevuto la terapia antibiotica da svolgere a casa; tre si sono rivolti all’ospedale Bassini; un altro caso è stato invece riconosciuto dal medico di base che, viste le condizioni di salute del paziente, ha optato per una degenza domiciliare con la cura antibiotica.
“Nonostante l’allerta rimanga alta, la situazione clinica dei cittadini di Bresso che hanno contratto il batterio – afferma l’Ats del capoluogo lombardo – non risulta essere preoccupante“. Aggiungendo: “Con riferimento alle persone ancora ricoverate: 11 si trovano all’ospedale Niguarda e 7 all’ospedale Bassini. Tutti i pazienti sono stabili o in fase di remissione”. Al momento però, come riportano alcune testate locali, non è ancora stato possibile stabilire quale sia la causa del contagio della legionella che ha colpito Bresso.
L’Ats Città Metropolitana di Milano sta effettuando le analisi sui campioni prelevati presso le abitazioni di coloro che sono stati contagiati dal batterio. Attesi sono dunque i risultati di tali verifiche che dovrebbero essere pronti nella prossima settimana. Il Comune di Bresso, come riportano alcune testate locali, sta cercando con l’aiuto della Croce Rossa, della Protezione Civile, di diffondere cosa è bene evitare per non contrarre la legionella. Il batterio, va infatti ricordato, non si trasmette da persona a persona, attraverso gli alimenti, bevendo e utilizzando l’acqua per alimenti. Non esiste rischio nell’acqua alimentare. A titolo precauzionale, è bene evitare fonti di emissione di acqua vaporizzata, come le fontanelle o gli irrigatori automatici. Sono stati inoltre sconsigliati l’uso di diffusori a spruzzo per irrigare i giardini, così come di lasciare esposte al sole le canne d’irrigazione. Si sconsiglia l’uso di vasche idromassaggio così come l’uso di acqua del rubinetto per riempire apparecchi di aerosol o terapia con ossigeno.
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