Si aggrava sempre più il bilancio degli attacchi simultanei messi a segno dall’Isis nel sud della Siria. Secondo il governo le vittime nella cittadina di Sweida, totalmente controllata dal regime di Bashar Al Assad, e in alcuni villaggi circostanti i morti sono almeno 246, compresi almeno 135 civili e 111 membri delle milizie di autodifesa.
Nel Sud della Siria, precisamente nella cittadina di Sweida e in villaggi nei suoi dintorni, diversi kamikaze si sono fatti esplodere in modo coordinato nella folla dei mercati. Gli attacchi lanciati ieri dall’Isis sono stati diversi e simultanei. Stando quanto riportato dall’Ansa e dalla ben informata Ong d’opposizione basata a Londra, l’Osservatorio siriano dei Diritti umani (Ondus), il numero dei morti sta salendo vertiginosamente: 246 persone hanno perso la vita, compresi almeno 135 civili e 111 membri delle milizie di autodifesa.
I media ufficiali governativi parlano invece di 216 morti e i feriti, nel bilancio di Damasco, si aggirano intorno a 150. Il governo ha previsto i funerali di massa che, stando quanto riportato dall’Ansa, sarebbero già in corso.
Quanto avvenuto è preoccupante e allarmante. Gli attacchi hanno preso di mira diversi villaggi della provincia di Sweida, totalmente controllata dal regime di Bashar Al Assad. I terroristi hanno affrontato le forze di sicurezza governative e di autodifesa siriane, sparando in mezzo alla folla. A perdere la vita sono stati anche alcuni terroristi, ma il numero dei civili e degli uomini della sicurezza è superiore. Stando quanto riferito dall’Ondus e riportato dall’Ansa, i terroristi dell’Isis hanno preso in ostaggi molti civili, dei quali al momento ancora non si conosce la sorte. Il bilancio al momento, nonostante i funerali già in corso, è del tutto provvisorio e confuso. Ciò che è certo è che siamo davanti ad uno dei più sanguinosi attacchi compiuti dall’Isis in Siria.
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