Un uomo avrebbe cercato di lanciare una bomba nei pressi dell’ambasciata degli Stati Uniti a Pechino. A confermare tale ipotesi è anche un funzionario dell’ambasciata alla Cnn. Si ipotizza inoltre che una donna che si sia cosparsa di benzina per un tentativo di auto-immolazione.
Stando quanto confermato dal portavoce della sede diplomatica Usa al giornale Hong Kong Free Press, l’esplosione fuori dall’ambasciata americana a Pechino è stata provocata da un ordigno fatto detonare da un uomo. Dalla polizia cinese non arrivano ancora notizie o conferme ufficiali. I media cinesi riferiscono che non vi sono certezze sulla matrice dell’attentato. Come confermato da una funzionario dell’ambasciata america alla Cnn, l’uomo ha cercato di lanciare una bomba davanti all’edificio e, secondo alcune ricostruzioni, si sarebbe ferito da solo proprio mentre tentata di gettare l’ordigno. L’esplosione ha danneggiato diverse macchine parcheggiate all’esterno del palazzo diplomatico.
Immediato l’intervento delle forze di polizia che hanno subito circondato la zona non permettendo alcuna via di fuga al presunto attentatore. L’esplosione, stando quanto riportato da Il Fatto Quotidiano e dal New York Times, sarebbe avvenuta verso le 13, ora locale (circa le 7 del mattino in Italia). Il fumo al momento ha invaso la città. Secondo alcuni testimoni e stando quanto rivelato alla Cnn, l‘uomo avrebbe cercato di lanciare l’ordigno artigianale oltre il muro di cinta dell’edificio ma la bomba gli sarebbe esplosa nelle mani.
Alcuni media hanno inoltre riferito di aver visto portare via dalla polizia una donna che si stava cospargendo di benzina. Non è ancora chiaro se i due episodi siano collegati. Al momento però la situazione sotto lo stretto controllo della polizia. Per fortuna non ci sono altri feriti oltre l’attentatore. Molte erano le persone che si trovavano (e che si trovano) proprio vicino al palazzo per effettuare la richiesta di visto d’ingresso per gli Stati Uniti.
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