Aumentano il numero delle persone decedute e di coloro che sono ferite per le fiamme che hanno invaso la capitale della Grecia. I racconti dei superstiti e dei soccorritori sono da brividi.
Sono immagini forti quelle diffuse sui social che ritraggono Atene in ginocchio, completamente devastata per i roghi che si sono propagati a partire dai boschi che circondano la capitale greca. Auto bruciate, case distrutte, alberi bruciati, tutto ciò che c’era prima non c’è più. Una scena apocalittica. Il piccolo villaggio di Mati non esiste più. Moltissime persone sono morte nelle loro case o nelle loro automobili nella speranza di fuggire alle fiamme. Roghi indomabili che hanno messo in ginocchio anche i soccorritori. Oltre 70 persone hanno perso la vita e più di 550 sono ferite.
Racconti che mettono i brividi quelli di Lefteris Stoukogeorgos e Kostas Laganos, riportati da Il Fatto Quotidiano. “Ho trovato la salvezza grazie al mare, l’unica via di fuga mentre le fiamme ci bruciavano la schiena“. A far riaffiorare alla memoria quanto si legge sui libri di storia sono i racconti dei soccorritori che hanno trovato moltissimi corpi carbonizzati abbracciati, nel vano tentativo di proteggersi dalle fiamme, proprio come a Pompei. “In quell’inferno è impossibile per le persone orientarsi e quindi mettersi in salvo – spiega Lefteris aggiungendo – Molti sono fuggiti verso le spiagge e si sono buttati in mare”. Alcuni sono morti proprio in acqua perché, bloccati dalla scogliera, sono stati costretti a tornare indietro per cercare un’altra fuga. Ventisei i corpi senza vita ritrovati a Argyra Akti, a Mati, ad appena 15 metri dal mare. Si tratta di adulti e bambini rimasti intrappolati su una scogliera.
La Farnesina in queste ore ha comunicato: “Finora non ci sono italiani irreperibili“. In questo momento è però difficile stabile quanti siano gli italiani in Grecia ma, come riporta La Stampa, il capo dell’Unità di crisi della Farnesina Stefano Verrecchia ha dichiarato: “Fino a questo momento le persone da cui abbiano ricevuto segnalazioni le abbiamo tutte ritrovate, non ci sono connazionali irreperibili – che ha poi aggiunto – Nella notte c’erano delle persone che non riuscivano a essere contattate, ma poi, attraverso l’attività della nostra sala operativa e della nostra ambasciata, siamo riusciti a entrare in contatto”.
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