Sono andate in fiamme i boschi attorno ad Atene, cittadini e turisti sono fuggiti verso le spiagge nel tentativo di salvarsi via mare. Al momento sono stati trovati 26 i corpi carbonizzati e si contano oltre 556 persone ferite. Migliaia sono le persone evacuate. Le autorità greche hanno chiesto un aiuto all’Unione europea vista la gravità.
Una vera e propria strage quella avvenuta ad Atene: al momento si contano circa una sessantina le persone morte per gli incendi che stanno devastando le pinete della capitale greca. Il bilancio è ancora provvisorio, ma i dati sono già tragici. Il fuoco continua ad avanzare e i pompieri sembrano non riuscire a domare le fiamme. Migliaia di cittadini e turisti sono scappati verso la costa per cercare aiuto, nella speranza di essere salvati da qualche nave della Marina, o da qualche yacht o barca al largo.
Cinque persone si sono buttate in mare proprio per sfuggire alle fiamme. Un traghetto li ha salvati facendoli salire a bordo. Il maggior numero di vittime al momento si conta nei dintorni della località balneare di Mati, a circa 40 chilometri da Atene. Ventisei persone sono state trovate carbonizzate all’interno di un cortile di una villa. La Guardia costiera greca, come riporta La Repubblica, ha trovato anche dei corpi di donne e bambini abbracciati gli uni agli altri vicino a un ristorante molto frequentato della spiaggia di Argyri. Il primo focolaio è iniziato nella mattina di lunedì, 23 luglio, in un bosco del Monte Gerania, proseguendo per tutto il giorno e la notte, raggiungendo anche l’autostrada per il Canale di Corinto e il Peloponneso.
Il governo ha dichiarato lo stato di emergenza, lanciando inoltre un appello a tutti gli Stati membri dell’Unione europea, in quanto le fiamme stanno pian piano raggiungendo aree popolate. I vigili del fuoco hanno messo in campo tutte le loro risorse e le loro forze per cercare di contenere il disastro. Al momento però né aerei, né elicotteri e né mezzi di terra sembrano contenere le fiamme. Molti villaggi estivi della zona sono stati evacuati. Come accennato da Tsipras, si ipotizza che alcuni focolai siano di origine dolosa.
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