Cronaca

Blitz contro i Casamonica: Marco Baldini fra le vittime del clan. Ecco cosa è successo

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Redazione Velvet

Secondo carabinieri e magistrati, ci sono anche nomi celebri come Marco Baldini e uno dei figli adottivi di Franco Zeffirelli fra le vittime dell’usura di alcuni esponenti del clan Casamonica, che il 17 luglio ha subìto una maxi retata dei carabinieri con decine di arresti in mezza Italia.

L’ex spalla di Fiorello, come scrive Lorenzo Nicolini sul sito di Roma Today, oltre a essere famoso per le sue conduzioni radiofoniche, è noto per il suo tormentato rapporto con il gioco d’azzardo. Baldini non ha mai fatto mistero di essere entrato in una spirale senza via d’uscita, di essersi indebitato e che, in qualche circostanza, avrebbe addirittura tentato il suicidio.

LE PRETESE DEL CLAN

Nell’ordinanza firmata dal procuratore aggiunto della Direzione distrettuale antimafia (Dda) di Roma, Michele Prestipino, si evince come il conduttore radiofonico fosse entrato nel mirino di alcuni dei Casamonica, secondo quanto scrive Roma Today. Baldini, infatti, era considerato dal clan “debitore in solido” con un’altra persona per un prestito di 10 mila euro. Il clan pretendeva un interesse del 600% in sei anni.

L’OPERAZIONE E GLI ARRESTI

Il blitz contro il clan Casamonica ha portato a 37 misure di custodia cautelare. Dalle prime luci dell’alba del 17 luglio, circa 250 carabinieri del Comando provinciale di Roma, con l’ausilio di unità cinofile, un elicottero dell’Arma e del personale dell’8° Reggimento Lazio, si sono impegnati fra Roma e le provincie di Reggio Calabria e Cosenza per eseguire gli arresti, in base a provvedimenti emessi dal gip di Roma su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia, nei confronti di persone accusate di avere costituito e preso parte all’associazione mafiosa denominata “clan Casamonica”.

TUTTE LE ACCUSE

Per gli inquirenti il ruolo apicale di promotore è ricoperto da Giuseppe Casamonica, recentemente uscito dal carcere dopo circa 10 anni di detenzione. Gli arrestati sono anche ritenuti responsabili, in concorso fra loro e con ruoli diversi, di aver costituito un’organizzazione dedita al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione, usura, concessione illecita di finanziamenti e altro, tutti commessi con l’aggravante del metodo mafioso.

Photo credits: Twitter

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