“La Guardia costiera libica ha lasciato morire una donna e un bambino a bordo di un barcone perché non volevano salire sulla motovedetta libica”. È l’accusa lanciata su Twitter da Oscar Camps, fondatore della Ong spagnola Proactiva Open Arms, la quale ha pubblicato su Twitter, oggi 17 luglio, un video spaventoso, che vi proponiamo, in cui si vede il relitto dell’imbarcazione con i due cadaveri che galleggiano.
AGGIORNAMENTO 18 LUGLIO – La versione diffusa dalla Ong Proactiva Open Arms, secondo la quale vi sarebbe stata un’omissione di soccorso da parte dei libici che ha provocato la morte della donna e del bambino abbandonati tra i resti di un gommone, “è una fake news”. Lo dicono fonti del Viminale sottolineando che “nelle prossime ore” verrà resa pubblica “la versione di osservatori terzi che smentiscono la notizia secondo cui i libici non avrebbero fornito assistenza”.
L’attivista catalano, secondo quando riporta il sito dell’agenzia di stampa Agi, spiega che la nave dell’Ong su cui si trova ha “recuperato i cadaveri di una donna e di un bambino” e ha salvato una seconda donna che è riuscita a sopravvivere alla deriva. I tre non sono stati soccorsi dalla cosiddetta Guardia costiera libica, ha affermato Camps: “Vogliamo denunciare l’omissione di soccorso in acque internazionali“.
“La guardia costiera libica ha reso noto di aver intercettato una barca con 158 persone a bordo e aver fornito loro assistenza medica e umanitaria: quello che non dice è che hanno lasciato due donne e un bambino a bordo e che hanno affondato l’imbarcazione perché (i tre) non volevano salire sulle motovedette libiche“, ha twittato l’attivista catalano.
“Quando siamo arrivati”, ha aggiunto, “abbiamo trovato una delle donne ancora in vita, ma non abbiamo potuto fare nulla per recuperare l’altra donna e il bambino, che a quanto pare era morto poche ore prima che li trovassimo”. “Quanto tempo ancora dovremo lottare con gli assassini arruolati dal governo italiano per uccidere?“, si è chiesto il fondatore dell’Ong.
In un messaggio audio, Oscar Camps ha affermato che quanto accaduto “è la conseguenza diretta del fatto che si tratta con le milizie armate” e “si dice all’Europa che la Libia è un Paese sicuro”, mentre “la Guardia Costiera libica è capace di tutto”. “È la conseguenza diretta – continua ancora – del non lasciare lavorare le Ong che salvano vite umane in mare”. Oltre alla “cosiddetta Guardia Costiera libica”, il fondatore di Open Arms ha accusato anche il mercantile Triades che, sostiene, ha “abbandonato in mare nella notte un’imbarcazione in pericolo”.
Photo credits: Twitter; video credits: Twitter / Open Arms
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