Walter Veltroni, Ilona Staller, Massimo Cacciari, Paolo Cirino Pomicino, Romano Prodi. Sono solo alcuni dei politici e vip che rischiano di vedersi fortemente decurtato il vitalizio da ex parlamentari. Sta infatti per decollare la riforma voluta dal M5S sul taglio dei privilegi dei deputati.
La riforma sui vitalizi parlamentari, che prevede un ricalcolo con il sistema contributivo degli assegni, coinvolge circa 2.600 persone per una spesa intorno ai 200 milioni annui. Lo sottolinea in in articolo il Corriere della Sera.
“UN PRINCIPIO DI GIUSTIZIA”
“Credo proprio che oggi riusciremo a tagliare i vitalizi” ha dichiarato Luigi Di Maio giovedì 12 luglio alla trasmissione UnoMattina. “È una giornata storica – ha proseguito -, almeno per il simbolo che rappresenta questa decisione che dopo oltre 30 anni sancisce un principio chiaro: se hai versato i contributi allora il vitalizio ti spetta, se non li hai versati no“.
COSA SONO I VITALIZI
Con la riforma sui vitalizi in approvazione, il taglio dei dei costi si aggira sul 20%. Alla Camera dei deputati su una spesa di circa 87 milioni, si scenderebbe a una spesa di 70 milioni. I vitalizi parlamentari sono indennità che assumono carattere di rendita concessa al termine del mandato al Senato o a Montecitorio e che si protrae “vita natural durante“, al conseguimento di alcuni requisiti di anzianità di permanenza nelle funzioni elettive.
I NOMI PIU’ FAMOSI
Secondo quanto riporta QuiFinanza.it, ecco i nomi dei principali ex parlamentari che subiranno il taglio del vitalizio. Tra i più penalizzati Antonio Matarrese, per cinque legislature a Montecitorio fino al 1994 con la Dc, che perderebbe il 60%: da 7.709 euro (sempre lordi) a 3.045. Stessa percentuale per un altro big della Prima Repubblica, l’ex ministro socialista Claudio Martelli, in auge per quattro legislature. Per lui l’assegno vitalizio sarebbe più che dimezzato, passando da 8.455 euro a 3.398 lordi. L’ex ministro dei Verdi, Alfonso Pecoraro Scanio, scenderebbe da 9.387 a 5.554 lordi. L’ex governatore calabrese Agazio Loiero, alla Camera per quattro legislature, vedrà scendere l’assegno da 8.455 a 5.293 euro. Per Romano Prodi, ex premier e presidente di Commissione Ue, a Montecitorio solo per due legislature negli anni dei suoi governi, una sforbiciata da 864 euro rispetto ai 4.725 euro mensili. Nichi Vendola da 8mila a poco meno di 5 mila, Walter Veltroni da poco più di 9 mila a 6 mila. Calogero Mannino da 10 mila euro a 6.695.
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