Innocent Oseghale ha chiesto di voler essere interrogato per fornire la sua versione dei fatti sull’omicidio di Pamela Mastropietro, la 18enne romana fatta a pezzi il 30 gennaio scorso e le cui parti ripulite sono state riposte in due trolley.
Dopo l’avviso della chiusura delle indagini riguardanti l’omicidio di Pamela Mastropietro, Innocent Oseghale ha chiesto ai suoi avvocati di voler essere interrogato da chi indaga sul brutale delitto della 18enne romana per dare la sua versione dei fatti. Il 29enne nigeriano, attualmente detenuto per l’applicazione della misura cautelare detentiva presso il carcere di Marino del Tronto, è accusato di omicidio volontario aggravato, in quanto la ragazza è stata uccisa in ambito di una violenza fisica, a cui si aggiungono l’accusa di vilipendio, distruzione, occultamento di cadavere e violenza sessuale ai danni di una persona in condizioni di inferiorità psichica o fisica.
Nella giornata di ieri, 9 luglio, l’avvocato difensore di Innocent Oseghale, Simone Matraxia, ha depositato presso la Procura di Macerata l’istanza per l’interrogatorio. La richiesta è stata accolta e sembrano preannunciarsi clamorose rivelazioni. Il 29enne infatti, fino questo momento, ha sempre dato più o meno la stessa versione dei fatti sulla morte di Pamela Mastropietro. Oseghale ha infatti più volte sostenuto di essere uscito di casa dopo che la 18enne si fosse sentita male per aver assunto l’eroina con Lucky Desmond. Al suo rientro, stando alle dichiarazioni rese fino a questo momento dal 29enne, avrebbe trovato l’abitazione completamente pulita e in ordine e i resti della ragazza nei due trolley.
Per la Procura le versioni di Oseghale non corrispondo al vero e, visti i riscontri scientifici effettuati sui resti di Pamela Mastropietro e nell’abitazione dell’orrore, per tali ragioni il 29enne è indagato omicidio volontario aggravato dalla violenza fisica, vilipendio, distruzione, occultamento di cadavere e violenza sessuale. Al momento, quest’ultimo è l’unico ad essere indagato e detenuto per l’omicidio di Pamela Mastropietro. Lucky Awelima e Desmond Lucky, indagati in precedenza nel delitto della 18enne, stando alla decisione del gip, innescata dalla richiesta della Procura di Macerata, restano in carcere per spaccio di eroina. Su di loro non vi sono prove certe che li collocano sulla scena del crimine, mentre sul corpo della ragazza è stato rinvenuto materiale biologico appartenente ad Oseghale.
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