Non c’è più tempo. “È il D-Day”. Bisogna portarli fuori. Ecco perché quando in Italia è ancora l’alba di oggi 8 luglio, in Thailandia inizia la missione per recuperare i 12 baby calciatori intrappolati nella grotta di Tham Luang assieme al loro allenatore. Il primo di loro è già in viaggio verso la salvezza. Ma per uscire di nuovo al sole occorreranno parecchie ore. Il video, tratto da Twitter, mostra i soccorritori al lavoro.
Secondo quanto riferisce il sito di Adnkronos, le squadre dei soccorritori sono entrate nella grotta alle 10 ora locale (le 4 del mattino in Italia). “Confermo che siamo pronti per l’operazione oggi“, ha detto il governatore della provincia di Chiang Rai, Narongsak Osottanakorn. “Questo è il D-Day – ha aggiunto -. Il tempo è bello, il livello dell’acqua è buono, i subacquei sono pronti, i ragazzi sono fisicamente, emotivamente e mentalmente pronti a uscire”, ha aggiunto. L’operazione prevede che ogni ragazzo venga scortato da due sommozzatori. Quindi saranno portati via gradualmente, uno alla volta, ha spiegato Narongsak.
I soccorritori si aspettano che l’operazione sia completata al più presto ed entro le 21 ora locale (le 16 del pomeriggio in Italia) il primo ragazzino potrebbe rivedere la luce. Il governatore ha avvertito che per concludere la missione potrebbero volerci giorni. La durata del viaggio di ritorno, lungo quattro chilometri, dall’uscita della caverna fino al posto dove si trovano i ragazzi e il loro allenatore, oscilla infatti tra le quattro e le sei ore, ma forse anche di più. Nel salvataggio sono coinvolti 18 subacquei di cui 13 stranieri e 5 thailandesi.
I livelli dell’acqua all’interno della grotta sono diminuiti abbastanza nelle ultime ore – grazie alle intense operazioni di drenaggio – e ora i ragazzi sono pronti ad attraversare alcuni passaggi della grotta a piedi. I medici australiani, entrati ieri nella grotta per valutare le condizioni di salute dei 12 baby calciatori, hanno confermato che erano pronti a partire. Intanto, le squadre di soccorso stavano lavorando freneticamente per rimuovere pietre e altri ostacoli dall’uscita. Le correnti d’acqua all’interno della grotta nei giorni scorsi erano forti, la visibilità era inesistente in alcuni punti e il percorso sott’acqua era complicato da molti passaggi stretti e rocce ripide. Inoltre, alcuni dei ragazzi non sanno nuotare. Il campo all’imbocco della grotta Tham Luang, da dove partono le operazioni di soccorso, è stato sgombrato dagli oltre mille giornalisti tra stranieri e thailandesi, ed è stato montato un telo che impedisce la visuale dall’esterno.
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