Il sindaco del paese in cui viveva Rossella Corazzin e l’avvocato della famiglia della ragazza scomparsa hanno ricevuto una lettera anonima che smentisce le ultime rivelazioni shock di Angelo Izzo, noto alle cronache per essere uno dei “mostri del Circeo”. Il legale Antonio Scala rivela in esclusiva al settimanale Giallo la sua linea.
Il giallo sulla scomparsa di Rossella Corazzin, la 17enne friulana sparita nel nulla il 21 agosto del 1975 mentre si trovava in vacanza con la famiglia a Tai di Cadore, sembra riaprirsi. A porre nuova attenzione sul caso era stato Angelo Izzo, noto alle cronache come il mostro del Circeo, il quale aveva rivelato, autoaccusandosi, che la ragazza sarebbe stata rapita, seviziata, violentata e poi uccisa nella villa di Francesco Narducci, il medico perugino legato ai misteri del mostro di Firenze. Su tali dichiarazioni la Procura di Perugia aveva aperto due fascicoli: uno archiviato circa un anno fa dal gip Valerio D’Andria, come richiesto dalla Procura stessa; mentre sull’altro pende la richiesta della Procura di archiviazione, sulla quale però il giudice per le indagini preliminari non si è ancora pronunciato.
Una lettera sembra smentire le dichiarazioni di Izzo. Come riporta in esclusiva il settimanale Giallo, è stata recapitata una missiva anonima ad Antonio Di Bisceglie, sindaco di San Vito al Tagliamento, in provincia di Pordenone, e all’avvocato Antonio La Scala, presidente nazionale di Penelope Italia, nonché legale dei familiari di Rossella Corazzin. Nella lettera, come riporta il giornale diretto da Andrea Biavardi, si legge: “Izzo è un millantatore di professione, fate attenzione alle sue dichiarazioni. È un calunniatore, ne spara 10 perché se gliene riuscisse una, magari lo potrebbero rimetterlo fuori”. Nella missiva, lunga 10 pagine, viene screditato Angelo Izzo, mettendo in luce le presunte bugie da lui dichiarate negli ultimi 40 anni, cioè da quando è stato arrestato per il massacro del Circeo.
Angelo Izzo, nella sua versione, ha però fornito dettagli molto precisi riguardo alla dinamica del rapimento e del presunto omicidio di Rossella Corazzin. L’avvocato Antonio La Scala non esclude che tale missiva sia stata redatta per depistare le indagini, coprendo eventuali responsabilità dei colpevoli. La lettera anonima è stata consegnata agli inquirenti, i quali potrebbero dare un nome è un volto all’autore. Il legale ha poi aggiunto: “Sono rammaricato del trattamento che ci sta riservando la Procura di Perugia. Pur avendo chiesto da oltre una settimana copia degli atti, non ci è ancora arrivata una risposta, né affermativa né negativa. Ritengo questo ritardo anomalo. Credo che sia un sacrosanto diritto quello dei parenti di Rossella di esaminare gli atti”.
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