Un post su Facebook con la foto di una pistola “Smith&Wesson 38 special uguale a quella che aveva Agostino” e l’invito a riflettere sul fatto che “più pistole in giro significheranno solo più morti, più suicidi, più incidenti”. Così Luca, figlio del mitico capitano della Roma dello scudetto ’83, Agostino Di Bartolomei, che si uccise nel 1994, ha presentato sui social le sue idee. E ha suscitato un dibattito.
Sono coraggiose idee controcorrente quelle di Luca, visti i dati su quanti italiani vorrebbero poter avere un’arma in casa liberamente. Il dibattito online ha visto centinaia e centinaia di commenti, e anche condivisioni, al post del giovane Di Bartolomei, il cui testo, sotto la foto shock della pistola, è stato scritto ieri 28 giugno, nel giorno in cui si è scatenata la discussione sulla voglia di armarsi da parte degli italiani. Oltre un terzo della popolazione, come ricorda il Messaggero, si è detto pronto a tenere una pistola in casa per difendersi.
PERCHE’ IL CAPITANO AVEVA QUELL’ARMA
“Questa è una Smith&Wesson 38 special uguale a quella che aveva Agostino. Quando la comprò negli anni ’70 lo fece perché credeva che avrebbe così reso più sicura la sua famiglia” ha scritto su Facebook il figlio del capitano giallorosso degli anni ’80. Agostino Di Bartolomei si tolse la vita: morì suicida il 30 maggio 1994 sparandosi al petto con la sua pistola Smith & Wesson calibro 38, proprio come quella che il figlio ha postato sui social. Come monito a non farsi catturare dal desiderio di possedere un’arma a tutti i costi per sentirsi più sicuri dai delinquenti.
SUICIDIO, “NON AVERE UN’ARMA PUO’ FARE LA DIFFERENZA…”
Il post di Luca Di Bartolomei è arrivato dopo la pubblicazione del primo “Rapporto sulla filiera della sicurezza in Italia” realizzato dal Censis che racconta di come gli italiani siano favorevoli a criteri meno rigidi degli attuali per il possesso di un’arma da fuoco. “Al 41% degli italiani – scrive Luca Di Bartolomei – che oggi vorrebbe acquistare un’arma più semplicemente per sentirsi più protetto vorrei raccontare – dati e studi alla mano – di come più pistole in giro significheranno solo più morti, più suicidi, più incidenti. Ed alla obiezione che chi vuole suicidarsi lo fa comunque vorrei solo dire che, per andare oltre il burrone che pensiamo di avere davanti, basta un attimo. E in quell’attimo non avere accesso ad un’arma può fare la differenza. Non lo dice una vittima lo dicono tutti gli studi disponibili”. “Pensate – scrive ancora nel post – ai vostri figli ed ai vostri nipoti. Una pistola non produce alcuna sicurezza. Credetemi“.
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