La mamma e il legale nonché zio di Pamela Mastropietro, la 18enne romana fatta a pezzi il 30 gennaio scorso e le cui parti ripulite sono state riposte in due trolley, hanno organizzato un sit-in a Macerata durante il consiglio comunale sull’immigrazione per chiedere che le indagini sulla brutale morte della ragazza non si fermino.
Non molto tempo fa sono state chiuse dalla Procura di Macerata le indagini nei confronti di Innocent Oseghale, il nigeriano di 29 anni, indagato per l’omicidio di Pamela Mastropietro, la 18enne romana fatta a pezzi il 30 gennaio scorso e le cui parti ripulite sono state riposte in due trolley, abbandonati vicino Pollenza, in provincia di Macerata. L’uomo, attualmente detenuto per l’applicazione della misura cautelare presso il carcere di Marino del Tronto, è accusato di omicidio volontario aggravato, in quanto la ragazza è stata uccisa in ambito di una violenza fisica, a cui si aggiungo l’accusa di vilipendio, distruzione, occultamento di cadavere e violenza sessuale ai danni di una persona in condizioni di inferiorità psichica o fisica. Innocent Oseghale, in carcere, continua a dichiararsi innocente respingendo ogni accusa. Al momento, quest’ultimo è l’unico ad essere indagato e detenuto per l’omicidio di Pamela Mastropietro. Lucky Awelima e Desmond Lucky, indagati in precedenza nel delitto della 18enne, stando alla decisione del gip, innescata dalla richiesta della Procura di Macerata, restano in carcere per spaccio di eroina.
Ed è proprio da tali fatti che parte la protesta della mamma di Pamela Mastropietro, che fin da primo giorno lotta per avere verità e giustizia. Assieme al fratello, Marco Valerio Verni, nonché avvocato della famiglia della 18enne, Alessandra Verni ha organizzato ieri, 25 giugno 2018, un sit-in pacifico davanti al seminario di via Cincinelli, a Macerata, dove era in corso il consiglio comunale monotematico dedicato al caldo tema dell’immigrazione.
Con la bocca coperta da un nastro rosso, tutti i partecipanti hanno chiesto con la loro silenziosa presenza verità e giustizia per la morte di Pamela Mastropietro. Fasce rosse che, come ha spiegato lo zio della vittima, simboleggiano il sangue versato. A partecipare a tale manifestazione oltre alla mamma di Pamela e all’avvocato della famiglia, nonché zio della ragazza, vi erano anche la nonna, alcuni amici e una decina di rappresentanti dell’associazione Esistenza Ora.
Photo Credits Facebook, Profilo Facebook avvocato Marco Valerio Verni
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