Maturità, lunedì 25 giugno è il giorno del quizzone. La terza prova scritta ha lo scopo di verificare il grado di preparazione sulle materie dell’ultimo anno di superiori. La prova è prorogata di due giorni nelle scuole sede di seggio elettorale (il 24 giugno si sono svolti i ballottaggi in 75 comuni).
Ma dall’anno prossimo – salvo sorprese – si cambia. L’esame sarà composto da due prove scritte, più l’orale. È l’ultimo anno del famigerato quizzone. Dal 2019 si cambia: finiscono gli esami “vecchia maniera”, e se non ci saranno sorprese dell’ultimo minuto, le prove saranno tre in tutto (due scritti, italiano e prova d’indirizzo, più l’orale). Il quiz, come spiega il sito Skuola.net, è nato con lo scopo di verificare il grado di conoscenze acquisite dagli studenti nelle varie materie svolte durante l’ultimo anno delle superiori.
Ha carattere multidisciplinare ed è elaborato dalla commissione d’esame, che anche quest’anno ha scelto la tipologia di prova e gli argomenti in base allo specifico percorso di studi e secondo le informazioni contenute nel Documento di Classe. Ed è la prova più copiata. Il voto massimo è di 15 punti, con la sufficienza fissata a 10. In questi anni gli studenti hanno spesso cercato stratagemmi per evitare l’effetto sorpresa sui contenuti del quiz (in teoria non dovrebbero conoscere, fino al giorno d’esame, le materie contenute nello scritto) e per cercare di “azzeccare” più risposte possibile.
Non è un caso che, nel 2017, la terza prova sia stata la più copiata dei tre scritti, secondo un sondaggio di Skuola.net. Circa il 32% degli studenti intervistati (su un campione di 1.000 maturandi) dodici mesi fa aveva ammesso “la sbirciatina”. In seconda prova il dato si era fermato al 30%, nella prova d’italiano al 22%. Per gli esami orali data e calendario saranno decisi da ciascuna scuola. Si procederà come di consueto in ordine alfabetico partendo dalla lettera sorteggiata nel corso della prima prova.
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