Si è concluso oggi, 22 giugno 2018, il processo di primo grado presso la Corte d’Assise di Ravenna riguardante l’omicidio di Giulia Ballestri, della cui brutale morte è accusato il marito Matteo Cagnoni.
Dopo ben 29 udienze in 9 mesi oggi, 22 giugno 2018, è arrivato il giorno della sentenza del processo di primo grado a carico del dermatologo dei vip Matteo Cagnoni, il 53enne accusato di aver ucciso brutalmente, il 16 settembre del 2016, la moglie 39enne, Giulia Ballestri, da cui si stava separando. La Corte d’Assise di Ravenna si è pronunciata in merito al caso condannato l’uomo all’ergastolo. Per la giuria quindi, formata da otto giudici di cui sei popolari e due togati, non vi sono dubbi: Matteo Cagmoni ha ucciso la moglie.
La pm Cristina D’Aniello, dopo aver evidenziato nella sua arringa conclusiva la ferocia con la quale è stata uccisa la donna, aveva chiesto per l’accusa di omicidio pluriaggravato il massimo della pena prevista: cioè l’ergastolo. La pubblica accusa aveva inoltre richiesto anche l’isolamento diurno per un anno per il dermatologo dei vip. La Corte ha però bocciato quest’ultima richiesta.
il legale di Matteo Cagnoni aveva invece evidenziato come, a suo avviso, non ci si fosse soffermati sul rapporto tra la vittima e il dermatologo, in quanto in undici anni di matrimonio tra i due non sono mai emersi dissidi o lamentele, né elementi che denotino un comportamento violento di quest’ultimo. L’avvocato aveva menzionato la crisi che era intercorsa tra i due nel 2015, spiegando perché Matteo Cagnoni consigliò alla moglie di andare dallo psicologo: essendo un medico e vedendola triste, aveva ipotizzato che fosse in depressione. Da lì i due, su consiglio dello psicologo amico di famiglia, si rivolsero ad un terapista di coppia, il quale in aula, nelle precedenti udienze, aveva definito il dermatologo un uomo all’antica. Parole che secondo la difesa sono state travisate dal pubblico ministero, che le ha ricondotte alla violenza e repressione nei confronti della moglie. L’avvocato era poi passato a screditare punto per punto la tesi sostenuta dall’accusa, affermando in conclusione che Matteo Cagnoni non ha ucciso la moglie Giulia Ballestri, chiedendo quindi l’assoluzione.
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