Gli avvocati della famiglia di Noemi Durini si oppongono alla richiesta della Procura e sono fermamente convinti che Lucio Marzo, fidanzato reo confesso dell’omicidio, non possa aver agito da solo.
Chiedono ulteriori indagini gli avvocati dei familiari di Noemi Durini, la sedicenne di Specchia, in provincia di Lecce, uccisa brutalmente dal fidanzato reo confesso, il 3 settembre del 2017. La Procura ordinaria di Lecce, che indaga sul caso parallelamente alla Procura dei Minori, ha chiesto l’archiviazione per Biagio Marzo e Fausto Nicolì nell’inchiesta riguardante la morte della ragazza. I due uomini sono stati tirati in ballo, in momenti diversi, da Lucio Marzo, fidanzato della ragazza, che in un primo momento confessò l’omicidio assumendosene la totale responsabilità, rivelando agli inquirenti dove aveva seppellito il corpo della fidanzatina. Il padre del ragazzo era stato inizialmente iscritto nel registro degli indagati come atto dovuto, per effettuare gli accertamenti del caso, con l’accusa di occultamento di cadavere in concorso con il figlio. Quest’ultimo però, in una missiva, l’aveva coinvolto, modificando la sua versione iniziale.
Dal momento dell’omicidio Lucio ha più volte cambiato versione dei fatti. In una delle dichiarazioni ha accusato del delitto il conoscente meccanico di Patù, Fausto Nicolì. Quest’ultimo ha sporto denuncia contro Lucio Marzo per calunnia, accusa per la quale il giovane risulta indagato. La Procura ordinaria ha chiesto l’archiviazione dell’inchiesta aperta nei confronti del meccanico, anche per l’accusa, mossa sempre dal ragazzo, di prostituzione minorile. Ma a far scattare la dura opposizione dei legali della famiglia di Noemi Durini è la richiesta di archiviazione per Biagio Marzo, padre del giovane di Montesardo.
Stando quanto riportato dalle testate locali, gli avvocati Mario Bladolino, Giulia Bongiorno e Francesco Zacheo, che difendono i familiari di Noemi Durini, presenteranno istanza presso la Procura ordinaria, coadiuvati dal consulente tecnico Luigina Quarta. I parenti della studentessa non si arrendono e sono convinti che Lucio non possa aver agito da solo. I legali, in particolare, chiedono nuovi e più approfonditi accertamenti tecnici sulle celle telefoniche, per capire se vi fossero tracce di altre persone sulla scena del delitto. Attesa è dunque la scelta del gip designato, il quale dovrà fissare l’udienza camerale.
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