Amalia ‘Milly’ Gualteroni è morta. La giornalista ha perso l’equilibrio mentre era intenta a pulire i vetri su una scala situata sul balcone della sua abitazione, al quinto piano di un condominio davanti all’ospedale di Sondrio. La caduta, da un’altezza di parecchi metri, le è stata fatale. A lungo collaboratrice a Milano di riviste come Vogue Italia e Cosmopolitan, Amalia Gualteroni è stata anche autrice di ‘Strappata all’abisso’, libro sulla battaglia di una donna che ha vinto la sua personale guerra contro la schiavitù degli psicofarmaci. A trovare sul selciato il corpo della donna, di 61 anni, è stato un inquilino del condominio, che ha immediatamente dato l’allarme. Per Amalia Gualteroni, però, non c’è stato nulla da fare.
Tragedia a Sondrio: Amalia ‘Milly’ Gualteroni, 61 anni, da 30 giornalista, è morta cadendo dal balcone della sua abitazione situata al quinto piano di un condominio posto davanti all’ospedale cittadino. Secondo la prima ricostruzione dei fatti frutto delle indagini degli agenti delle Volanti della locale questura – riportata dal quotidiano ‘Il Giorno’ – la donna ha perso l’equilibrio mentre su una scala in balcone era intenta a pulire i vetri di casa.
La caduta, da un’altezza di parecchi metri, le è stata fatale. A trovare il corpo di Amalia Gualteroni è stato un inquilino del condominio, che ha immediatamente dato l’allarme. Per la donna, però, non c’è stato niente da fare.
Amalia ‘Milly’ Gualteroni è stata a lungo collaboratrice a Milano di riviste come Vogue e Cosmopolitan. É stata anche autrice di Strappata all’abisso, libro sulla battaglia di una donna che ha vinto la sua personale guerra contro la schiavitù degli psicofarmaci. Ecco la sinossi del libro: “Una ragazza di antica e solida famiglia lombarda, dopo una formazione culturale brillante e internazionale e dopo alcuni anni di insegnamento, si fa giornalista nei periodici patinati e alla moda della scintillante “Milano da bere”. In quel turbinio di feste, sesso, intrighi, vanità, non si cura di vincoli etici, respinti come anacronistici “moralismi”. Dietro questa facciata si nasconde però una tragedia: una depressione devastante che, due volte all’anno, l’atterra, implacabile, nella ricorrenza delle date che hanno straziato la sua prima giovinezza. Il suicidio, prima, del fratello maggiore, a venticinque anni, e, poi, dell’amatissimo padre, noto medico, malato di tumore. La depressione la trascina in un baratro sempre più oscuro, e per tre volte tenta di fuggire dalla vita. Un incubo, nascosto dietro una maschera mondana, tenuto per molti anni malamente a bada con farmaci tanto moderni quanto dannosi e inutili terapie psicologiche. Ma quando la discesa all’inferno sembra aver raggiunto il fondo, ecco irrompere il Mistero, e questa donna razionale, che ironizza sulle superstizioni soprattutto se religiose, è come presa di mira da una serie di eventi inspiegabili, impressionanti. Una Luce inattesa che porta con sé la liberazione del corpo e dell’anima. Un’avventura che ancor oggi continua, dove fede e ricerca psicologica si intrecciano, e che la protagonista racconta qui, senza nulla nascondere e nulla aggiungere…”.
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