Giro di vite in Inghilterra contro guardoni e molestatori. Anche se per ora basta l’ostruzionismo di un singolo deputato a intralciare il passo a una nuova legge che promette di punire con carcere chi scatta foto alle donne sotto la gonna. A loro insaputa, ovviamente.
È la pratica dell’ “upskirting”, che ora si vuole severamente censurare. In ballo c’è una proposta di legge – invocata dopo una campagna promossa sul web – che mira a sanzionare alla stregua di uno specifico reato penale, al pari di un abuso sessuale, la pratica voyeuristica di fare di nascosto foto o video sotto la gonna di donne inconsapevoli, in genere con un telefonino.
La nuova legge, sposata dal governo Tory di Theresa May, potrà comportare fino a due anni di carcere per i colpevoli dei casi più gravi e recidivi. Esattamente secondo quanto accade già in Scozia, dove questo comportamento è da tempo configurato come illegale sulla base di una norma locale. “L’upskirting è un’odiosa invasione nell’intimità che provoca un senso di umiliazione e disagio nelle vittime”, ha detto Lucy Frazer, sottosegretario alla Giustizia.
Il dibattito sembrava doversi chiudere in giornata, ieri 15 giugno, con l’approvazione della legge che istituisce il nuovo reato, secondo la procedura sprint prevista in situazioni di unanimità, se non fosse stato per l’obiezione sollevata ad alta voce da un singolo deputato, il conservatore sir Christopher Chope. Il quale ha fatto un richiamo alle procedure standard, appellandosi al regolamento sulla base delle secolari consuetudini parlamentari di Westminster, sufficiente a imporre ipso facto il ripristino dell’iter ordinario. Almeno con una seconda lettura. Di fatto un puntiglio tecnico, salvo voler fare dietrologia, ma che ha comunque suscitato un putiferio.
All’inatteso “object!” di Chope, si sono contrapposte grida di “shame!” (“vergogna!”) alzatesi contro di lui da diverse deputate donne dei banchi dell’opposizione, oltre che del suo stesso partito e perfino del governo (in prima fila la sottosegretaria Victoria Aktins). Seguite dalla richiesta di calendarizzare a tamburo battente la seconda – si spera definitiva – lettura il 6 luglio. In Gran Bretagna lo upskirting è una piaga: fra i non pochi casi di cronaca recenti spicca quello di un imprenditore, Andrew Macrae, nel cui computer la polizia ha scovato un “archivio” di ben 50.000 immagini rubate.
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