Il fidanzato di Noemi Durini, la 16enne di Specchia brutalmente uccisa il 3 settembre scorso, si è nuovamente assunto la piena responsabilità dell’omicidio. Spunta però una macchina scura il giorno del delitto davanti all’oliveto, oltre alla Fiat 500 bianca guidata da Lucio Marzo: c’era qualcuno oltre ai due giovani?
Si riaccendono i riflettori sull’omicidio di Noemi Durini, la studentessa di Specchia, di soli 16 anni, brutalmente uccisa dal fidanzato reo confesso Lucio Marzo. Con la confessione in aula del ragazzo, durante l’udienza preliminare a suo carico, Lucio è tornato ad assumersi la piena responsabilità del delitto. Quarto Grado è tornato sul caso, focalizzando l’attenzione sulla presenza di una macchina scura nella zona dell’omicidio proprio nei terribili minuti in cui avveniva il delitto di Noemi.
A parlare di tale macchina è un netturbino che agli inquirenti, a due settimane esatte dal ritrovamento del corpo di Noemi Durini, ha rivelato di aver visto un’altra macchina passando davanti all’oliveto nella mattina dell’omicidio: “Notavo un’autovettura scura di medie dimensioni che poteva essere una golf, o che poteva essere blu o grigio, che era in sosta in un varco che consente l’accesso ai terreni. Dopo aver percorso 100 metri o anche meno vedevo un’altra autovettura modello Fiat 500 di colore bianco parcheggiata a bordo strada“. L’uomo ha poi aggiunto: “Sentivo, sebbene indossassi il casco, delle urla provenire dagli uliveti circostanti“. Il netturbino ha poi raccontato di essersi fermato poco distante dalla vettura bianca per ascoltare cosa stesse avvenendo: “Sentivo chiaramente la voce di una ragazza che chiedeva aiuto insistentemente – ha aggiunto l’uomo – e la voce di un ragazzo che le diceva più volte di stare zitta, altrimenti l’avrebbe uccisa dandole una botta in testa. Tutto ciò accadeva in 2 al massimo 3 minuti, al termine dei quali non udivo più voci. Preso dalla paura sono ripartito“.
A chi apparteneva la macchina scura? Aveva a che fare l’omicidio di Noemi Durini? Dubbi e perplessità che sembrano riaprirsi nonostante per le due Procure, che hanno indagato sul delitto, il solo responsabile sia Lucio Marzo. Quarto Grado ha inoltre mandato in onda il colloquio che vi è stato tra la mamma del giovane di Montesardo, Rocchetta, e gli inquirenti. Alla donna era stato chiesto di raccontare come aveva conosciuto la povera Noemi e qualche aneddoto precedente l’omicidio.
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