Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte è da oggi 8 giugno al G7 di Charlevoix in Canada (foto in alto). Catapultato in una settimana dalle aule dell’ università di Firenze al tavolo dei leader mondiali, il presidente del Consiglio avrà gli occhi puntati su di sé per l’etichetta di essere premier di un governo euro-scettico, “populista” e aperturista verso la Russia. Salvini, intanto, parla di “mettere i dazi” anche in Italia, sul solco dell’America di Trump.
Come riporta il sito di RaiNews, da Roma, Matteo Salvini detta la linea e smarca l’Italia dall’Unione europea circa la contrarietà totale ai dazi imposti da Donald Trump: “Le politiche commerciali – afferma il vicepremier – vanno ristudiate. L’Italia è una potenza che esporta e quindi va protetto il Made in Italy e credo che le politiche di Trump siano soprattutto per arginare la prepotenza tedesca. L’Italia non deve subire né l’una né l’altra manovra”.
Sulle barriere commerciali l’Italia è ufficialmente schierata con l’Ue e Conte per ovvi motivi di tempo è partito dall’Italia con il dossier preparato dai diplomatici del governo Gentiloni. Ma Salvini, entrando al primo Consiglio dei ministri (da lui presieduto), conferma la sua tesi, espressa mesi fa, di essere pronto a seguire la via di Trump per “mettere i dazi” anche in Italia. Il neo presidente del Consiglio Conte, che avrà bilaterali con Merkel, Trump, Macron, May e Trudeau, non si mostra affatto intimorito, determinato a farsi subito “portavoce degli interessi dei cittadini italiani” e convinto che “la prima posizione dell’Italia sarà farsi conoscere, la seconda farsi rispettare”.
Ma le aspettative sono altissime. Certo sull’euro, come detto dal professore nel discorso di insediamento, il premier darà garanzie che il governo non ha l’obiettivo di uscire dalla moneta unica, così come garantirà la “convinta appartenenza” alla Nato e l’alleanza “privilegiata” con gli Stati Uniti. Tuttavia anche il vicepremier Luigi Di Maio sostiene come l’appartenenza all’Alleanza Atlantica non elimini il dialogo con la Russia, grazie alla proposta di “revisione del sistema delle sanzioni”. “Non sarà – chiarisce Di Maio – un governo supino alle volontà degli altri governi. L’Italia storicamente ha avuto la funzione nell’ambito della Nato di essere un Paese che dialogava con i Paesi dell’est come la Russia”.
Photo credits: Twitter