Con una temperatura attorno ai 1000 gradi, la lava di uno dei maggiori vulcani del Guatemala ha devastato interi territori. Le ceneri si sono sparse su diverse città e villaggi per un raggio di 20 chilometri. Sono 192 i dispersi e almeno 75 le vittime, uccise dal Volcan de Fuego mentre scappavano. Il video è tratta dal canale YouTube Generation Y.
L’istituto di medicina legale ha inoltre riferito che delle 75 vittime al momento solo 23 sono state identificate. Alcuni dei dispersi potrebbero dunque essere tra i corpi già recuperati. E ci sono già alcuni osservatori che azzardano similitudini: si tratterebbe di una catastrofe simile a quella di Pompei, duemila anni fa, quando la città campana fu distrutta dall’eruzione del Vesuvio.
SOMMERSI DAI LAPILLI
Il Volcan de Fuego, attivo nel sudovest del Guatemala, è esploso nella sua eruzione più violenta in oltre 40 anni, seppellendo sotto ceneri e lava interi paesi nei suoi dintorni e causando la morte di decine di persone. A causa delle ceneri incandescenti e della lava che hanno sfigurato le vittime è difficilissimo ora identificarle. Si procederà all’identificazione tramite dna, fanno sapere dall’Istituto forense nazionale guatemalteco.
DEVASTAZIONE PER CHILOMETRI
Tutto è iniziato alle 11 del mattino (le 19 in Italia) di domenica scorsa 3 giugno, quando il livello di attività del vulcano è aumentato in modo drammatico, con una colonna di ceneri che ha raggiunto i 10 mila metri. Un’ora dopo è iniziata l’eruzione vera e propria, e due ore dopo il flusso piroclastico ha superato gli argini della cosiddetta Barranca Grande, che incanalava la colata lavica, spargendo morte e distruzione dei dintorni della montagna. Con temperature fra i 900 e 1200 gradi, la colata ha letteralmente sepolto alcuni piccoli paesi annidati sui fianchi del Volcan de Fuego, mentre le ceneri prodotte dall’eruzione hanno raggiunto un perimetro di 20 chilometri intorno al vulcano, obbligando le autorità a chiudere l’aeroporto di Città del Guatemala.
LUTTO NAZIONALE
Alle 7.30 del mattino di lunedì (le 15.30 in Italia) il Coordinamento Nazionale per la Riduzione dei Disastri (Conared) ha dichiarato che l’eruzione del vulcano – la più violenta dal 1974 – si era conclusa, segnalando però che si mantiene un monitoraggio costante della situazione, che registra “da 5 a 7 esplosioni deboli, moderate ma anche forti” ogni ora. Il presidente guatemalteco Jimmy Morales ha decretato lo stato di calamità naturale per i tre dipartimenti che circondando il Volcan de Fuego e tre giorni di lutto nazionale per le vittime dell’eruzione. Morales inoltre si è recato con la moglie nel dipartimento di Esquintla per visitare personalmente alcuni dei luoghi più colpiti dal disastro.
Photo credits: Twitter; video credits: YouTube / Generation Y
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