Mentre si insediava il nuovo Parlamento, a seguito delle elezioni del 4 marzo scorso, Michele Mognato, 56 anni, ex assessore e vicesindaco di Venezia, ex segretario dei Ds e poi del Pd, nonché ex deputato di LeU, tornava al suo lavoro: magazziniere alla Metro.
La sua storia è raccontata da Alda Vanzan sul Gazzettino. In 18 anni di assenza per aspettativa (non retribuita, ovviamente, e senza maturare né anzianità né Tfr né contributi), nel grande self service all’ingrosso di Marghera erano cambiate un po’ di cose. E il reparto in cui Mognato aveva a lungo lavorato non c’è più, gli avevano detto quando, non rieletto alla Camera, aveva comunicato la decisione di tornare al lavoro.
Così è stato assegnato al reparto no-food, addetto alla vendita di casalinghi, elettrodomestici, articoli per il giardinaggio. Nessuno lo chiama più onorevole, lo stipendio è passato da oltre 10 mila euro a 1.250 al mese, ma la passione per la politica non è scemata.
“C’è chi si mostra stupito che con la politica non abbia trovato un’altra sistemazione – ha spiegato l’ex onorevole al Gazzettini -, alcuni si mostrano rispettosi, altri non nascondono la soddisfazione. Gliela leggi in faccia: adesso ‘te toca’ lavorare. Ma io non ho niente da nascondere, sono tornato al mio lavoro. Certo, non è una cosa facile passare dalla politica e dall’amministrazione, un’attività totalizzante, che ti impegna quasi 24 ore su 24, a un lavoro organizzato su turni di sei, sei ore e mezza. Adesso puoi staccare il cervello, con la politica è impossibile”.
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