Cosa sia successo all’agente penitenziaria Maria Teresa Trovato Mazza, per tutti Sissy, quel 1° novembre del 2016 resta ancora un mistero. La giovane aveva avuto un cambio turno improvviso, al quale non aveva detto di no. Come previsto si era recata all’ospedale civile di Venezia per controllare una detenuta che aveva da poco partorito. Le telecamere di sorveglianza inquadrano l’agente poco prima dello sparo esploso dalla sua arma di ordinanza. Sissy non appare per nulla turbata, a tratti sembra addirittura sorridente. Per la Procura però la giovane all’interno dell’ascensore ha provato a suicidarsi con la sua pistola, ferendosi gravemente e finendo in coma. Qualcosa però sembra non tornare. Sull’arma, infatti, non sono state rinvenute impronte digitali, neppure quelle di Sissy che, poco prima di entrare nell’ascensore, appare senza guanti. Come mai l’arma non ha impronte? Dubbi e perplessità che al momento non trovano risposta, anche se per la Procura non vi sono elementi determinanti per prendere in considerazione la pista del tentato omicidio. Per tali ragioni chi indaga intende archiviare il caso come tentato suicidio. L’avvocato Fabio Anselmo, come riporta Il Gazzettino, ha chiesto alla Procura di Venezia di prorogare i termini di archiviazione in quanto, a istanza dei familiari e dell’avvocato stesso, vi sono troppi misteri ancora irrisolti.
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