Sono passati più di 4 mesi dalla scomparsa dei tre italiani in Messico. I familiari di Vincenzo Cimmino, Raffaele e Antonio Russo non si arrendono e hanno deciso di aumentare la ricompensa offerta a coloro che riescono a fornire informazioni utili sui tre napoletani spariti a Jalisco il 31 gennaio del 2018.
I parenti di Vincenzo Cimmino, Raffaele e Antonio Russo speravano che la ricompensa di 2 milioni di peso messicani, avanzata nell’aprile scorso, stimolasse chi avesse qualche informazione riguardante la scomparsa dei tre italiani in Messico a parlare, ma così non è stato. Come il figlio di Raffaele Russo aveva affermato alle telecamere di Chi l’ha visto?, nei mesi scorsi sono arrivate molte telefonate, tutte però false. I familiari dei tre italiani scomparsi non si sono arresi e visto, a loro avviso, lo scarso lavoro delle autorità competenti hanno deciso di aumentare la ricompensa.
A riportare tale notizia sono le testate giornalistiche messicane, i cui articoli sono stati condivisioni anche dalla pagina Facebook Liberate i Napoletani in Messico – Libera a los napolitanos en México. I familiari hanno infatti alzato la cifra della ricompensa, da 2 milioni di peso messicani a 3 milioni (pari circa a 129.000 euro). Il figlio di Raffaele, Francesco Russo, stando quanto riportato dalla stampa messicana, ha rivelato: “Stiamo aumentando la ricompensa per vedere se qualcuno ci aiuta con le informazioni, perché le autorità ci hanno abbandonato e le indagini si sono fermate“. Aggiungendo inoltre: “Ogni volta che faccio una telefonata all’ufficio del pubblico ministero di Jalisco non mi passano mai al servizio scomparsi e addirittura dopo un poco chiudono la chiamata“.
L’apprensione per i tre italiani scomparsi in Messico cresce sempre più. Dal 31 gennaio scorso i tre commerciati di origine napoletana sono spariti nel nulla. Vincenzo Cimmino e Antonio Russo avevano raggiunto il familiare Raffaele Russo per vendere dei generatori elettrici. Il 31 gennaio Raffaele Russo, fuori di casa per lavoro, non rispondere più al telefono, scomparendo nel nulla. Vincenzo Cimmino e Antonio Russo, stando ad una ricostruzione dei fatti, sono usciti con la macchina per cercarlo, quando 4 poliziotti di Tecalitlan li hanno fermati e consegnati a un’organizzazione criminale. Gli agenti sono stati arrestati e accusati di sparizione forzata dei tre italiani. I poliziotti hanno confessato di aver venduto per una cifra pari a 43 euro i tre italiani, ma non hanno rivelato la banda criminale.
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