Con Giuseppe Conte presidente del Consiglio e Giovanni Tria ministro dell’Economia, nasce il governo di Movimento Cinque Stelle e Lega. Oggi 1 giugno alle 16 il giuramento al Quirinale. All’inizio della prossima settimana il voto di fiducia del Parlamento.
Ore 16:07 – Giuseppe Conte, presidente del Consiglio ha giurato. Di seguito i ministri. Il primo ministro a giurare è stato Matteo Salvini, il secondo Luigi Di Maio.
A quasi tre mesi dalle elezioni e a un passo dal ritorno alle urne Luigi Di Maio e Matteo Salvini, che saranno ministri (il primo del Lavoro, il secondo dell’Interno) e vicepremier, hanno siglato l’accordo definitivo – col quale Paolo Savona è stato dirottato sul ministero degli Affari europei – al termine di un lungo faccia a faccia alla Camera, ieri 31 maggio.
LA BORSA FESTEGGIA
E stamani la risposta dei mercati finanziari è stata positiva. Viaggia in deciso calo lo spread tra il Btp e il Bund tedesco nei primi scambi della seduta. Il differenziale di rendimento scende sotto i 220 punti base a 218, col tasso sul decennale del Tesoro al 2,56%. E va giù anche lo spread sulla scadenza a due anni, scendendo a 117 punti base col tasso allo 0,51%. All’apice della crisi istituzionale, solo tre giorni fa, il differenziale tra il Btp a due anni e il corrispondente titolo tedesco era schizzato a 343 punti base, segnando i massimi dal 2012.
SOLTANTO 5 DONNE MINISTRO
“Si è concluso un complesso itinerario”, chiosa il capo dello Stato, Sergio Mattarella, che alle 16 riceverà al Colle il nuovo presidente del Consiglio e la squadra dei 18 ministri, tra cui 5 donne, per il giuramento. Nasce un governo politico, dunque. Un governo giallo-verde. Con Di Maio e Salvini vicepremier. E due professori, Conte e Tria, a Palazzo Chigi e via XX Settembre. Nascerà ufficialmente, all’inizio della prossima settimana, con il voto di fiducia in Parlamento di M5s e Lega.
LE OPPOSIZIONI
Dice “No” Forza Italia, che annuncia “battaglia per i cittadini”. E annunciano un’opposizione dura Partito democratico e Liberi e uguali. Fratelli d’Italia, che era disponibile al “Sì” alla fiducia, sceglie la linea dell’astensione. “Per patriottismo – dichiara Giorgia Meloni – diamo una mano perché l’Italia è sotto attacco e non ci possiamo permettere il voto a luglio”. Era stato questo un passaggio chiave per la nascita del governo: M5s era infatti contrario a dare ministeri al partito di Meloni e solo lo stop di Salvini all’alleata sblocca l’intesa, nella lunga trattativa finale tra M5s e Lega.
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