Manuel Foffo si è recato per la prima volta in Tribunale per il processo d’Appello nei suoi confronti per aver ucciso, insieme a Marco Prato, dopo ore di sevizie e torture, il 23enne Luca Varani. In aula saranno ascoltate dalla Corte d’Assise d’Appello le conclusioni delle perizie tecniche sulla capacità di intendere e volere dell’imputato al momento dell’assassinio.
È iniziata quest’oggi, 31 maggio, l’udienza del processo d’Appello contro Manuel Foffo, il giovane già condannato in primo grado a 30 anni di reclusione per aver ucciso Luca Varani. Il 23enne fu massacrato il 4 marzo del 2016 nell’appartamento dell’imputato, nel quartiere Collatino di Roma, dopo ore di torture e sevizie al culmine di un festino a base di alcool e droga da parte di Foffo e di Marco Prato. Quest’ultimo, suicidatosi nel carcere di Velletri il giorno prima dell’udienza a suo carico, a differenza di Manuel Foffo, optò per il rito ordinario, ma non arrivò mai a processo.
Durante la prima udienza del processo d’Appello con rito abbreviato era stata stabilità la necessità di effettuare un’altra perizia medico-legale, atta a verificare la capacità d’intendere e volere di Manuel Foffo nel momento del brutale omicidio di Luca Varani. Quest’ultima, svolta dal medico legale Antonio Oliva, dallo psichiatra Stefano Ferracuti e dal neurologo Marco Molinari, non lascia dubbi: “Manuel Foffo è affetto da un disturbo di personalità di gravità moderata”, ma quando uccise massacrando a coltellate e a colpi di martello il 23enne Luca Varani, insieme a Marco Prato, era comunque capace d’intendere e volere. “L’esame clinico non ha evidenziato aspetti riconducibili a un deterioramento o a una compromissione delle funzioni cognitive”, hanno sottolineato i periti, anche se, come sostenuto dallo stesso Foffo, è stato lui stesso a parlare “di una sua volontà piegata da quella di Prato”, personaggio che a suo avviso lo ha manipolato a causa del “carisma, cultura, intelligenza e differenza di censo”.
Secondo la Procura Foffo e Prato, dopo aver fatto uso di droga e alcool, uscirono di casa la mattina del 4 marzo 2016. Per chi indaga, il loro intento era quello di vagare per le strade alla ricerca di un qualsiasi soggetto da uccidere. Una volta rincasati nell’appartamento di Foffo, contattarono Varani invitandolo a recarsi in quella abitazione dove poi fu compiuta l’aggressione. Trenta furono, tra coltellate e martellate, i colpi che straziarono il corpo di Luca Varani, morto dopo ore di agonia. In aula per la prima volta si è presentato Manuel Foffo.
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