Un Governo snello, con pochi ministri. Tra questi, forse, Raffaele Cantone e l’ex commissario di Roma Francesco Paolo Tronca. Un Esecutivo, quello a guida Cottarelli, che sarà presentato al Quirinale in tempi strettissimi, entro martedì 29 maggio.
Naturalmente con la prospettiva principale del ritorno alle urne dopo l’estate. Sergio Mattarella è molto determinato, riferiscono dal Colle il giorno dopo la richiesta di impeachment (no comment ribadito anche oggi) lanciata da Luigi Di Maio e Giorgia Meloni (ma non da Salvini). È però amareggiato, secondo quanto riporta il sito web dell’Ansa, dalla lettura di una serie di tweet violentissimi che arrivano fino a toccare la figura del fratello Piersanti ucciso dalla mafia. “Farai la fine di tuo fratello”, si scrive su un web ormai gonfio di frasi violente a dimostrazione che ormai si fa appello alla pancia del Paese.
Tornando al Governo: si inizia a ragionare sulle mosse di “mister spending review”, ossia Carlo Cottarelli, che ai tempi del Governo Letta fu Commissario alla Revisione della Spesa pubblica. Di fatto incarna quel governo di garanzia già spiegato dallo stesso Mattarella nel periodo più buio della crisi. Un esecutivo che dovrebbe chiedere una sorta di fiducia limitata, con la garanzia presidenziale – e dello stesso Cottarelli – di dimissioni e scioglimento delle Camere a fine dicembre, una volta approvata una legge di Bilancio light che permetta di evitare l’esercizio provvisorio e l’aumento dell’Iva. Dopodiché ritorno al voto nel febbraio 2019.
Naturalmente per realizzare questo mini-programma servirà la fiducia del Parlamento e, ad oggi, sembra molto difficile. Tuttavia i rumors sui nomi del ministri della squadra di Cottarelli si fanno insistenti. E indicano alcune possibili sorprese. Come Raffaele Cantone, attuale presidente dell’Autorità nazionale anti corruzione, o Paola Severino, madre della legge che porta il suo nome e i cui effetti determinarono la decadenza da senatore di Silvio Berlusconi. Al Tesoro, il ministero caldo che ha fatto saltare il banco del governo M5S-Lega, potrebbe arrivare quel Salvatore Rossi, attuale direttore generale della Banca d’Italia, che già era un nominativo emerso nel corso degli 84 giorni della crisi. Per il ministero degli Interni uno dei nomi che circola è quello del prefetto Francesco Paolo Tronca, già commissario straordinario del Comune di Roma. Agli Esteri, invece potrebbe andare Giampiero Massolo, ambasciatore di lungo corso con grandi conoscenze internazionali, a lungo indicato come il possibile ministro degli Esteri del governo M5S-Lega. Altri nomi che circolano: Anna Maria Tarantola, ex presidente della Rai, ed Enzo Moavero Milanesi, ex ministro per gli Affari Europei dei governi Monti e Letta.
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