Economista, Carlo Cottarelli, 64 anni, una lunga carriera nel fondo monetario internazionale, è stato convocato da Mattarella al Quirinale oggi 28 maggio dopo la rinuncia di Giuseppe Conte.
Ore 12:56 – Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha conferito a Carlo Cottarelli l’incarico di formare il governo. Cottarelli si è riservato di accettare, ha detto il segretario generale del Quirinale, Ugo Zampetti. “Il presidente mi ha chiesto di presentarmi in Parlamento con un programma che porti il Paese a nuove elezioni“. “Ho accettato l’incarico di formare un governo come mi ha chiesto il presidente della Repubblica. Sono molto onorato come italiano di questo incarico e naturalmente ce la metterò tutta”, ha apiegato Carlo Cottarelli. “In assenza di fiducia il governo si dimetterebbe immediatamente ed il suo compito è quello dell’ordinaria amministrazione per le elezioni dopo il mese di agosto“. “Negli ultimi giorni sono aumentate le tensioni sui mercati finanziari – ha detto Cottarelli dopo avere accettato l’incarico con riserva di formare il governo -, lo spread è aumentato, tuttavia l’economia italiana è in crescita e i conti pubblici rimangono sotto controllo. Un governo da me guidato assicurerebbe una gestione prudente dei nostri conti pubblici”. “Il dialogo con la Ue in difesa dei nostri interessi è essenziale, deve essere un dialogo costruttivo, nel pieno riconoscimento del ruolo essenziale” dell’Italia. Cottarelli ha anche confermato la “continua partecipazione all’area dell’euro”. Il premier incaricato ha assicurato “tempi molto stretti” per la presentazione della “lista dei ministri” al presidente della Repubblica.
AGGIORNAMENTO ORE 11:40 – L’economista Carlo Cottarelli è a colloquio al Quirinale dove è stato convocato dal presidente della Repubblica. È entrato a piedi e portandosi dietro un trolley. In precedenza Matteo Salvini aveva lanciato un avvertimento a Berlusconi: “Se voteranno il governo di Cottarelli l’alleanza di centrodestra finisce”. Un’ipotesi, quella del sostegno a Cottarelli, che il Cavaliere non ha escluso a priori.
È conosciuto pubblicamente dagli italiani quando divenne, nel 2013, commissario alla spending review nel Governo Letta. Il suo tentativo, per lo più fallito, fu quello di individuare e tagliare gli sprechi della pubblica amministrazione come Commissario straordinario per la Revisione della spesa pubblica. Dopo un anno, Matteo Renzi, divenuto premier, lo ha riassegnato al Fondo Monetario Internazionale, dove Cottarelli ha svolto gran parte della sua carriera di grande esperto di funzionamento di apparati fiscali.
È stato con vari incarichi a Washington sin dalla fine degli anni ’80, dopo un inizio in Banca d’Italia, dove entrò nel 1981. Quest’anno è tornato alla ribalta. Rientrato in Italia essendo andato in pensione dal Fondo monetario, Cottarelli ha dato vita all’Osservatorio sui conti pubblici e ha fatto le pulci a tutti i programmi di spesa delle forze politiche, mettendo in correlazione le relative coperture. Ipotesi di spesa che in molti casi non sono risultate coperte da pari incrementi di entrata o da contestuali tagli.
Sempre in campagna elettorale è stato evocato come possibile ministro sia dai Cinque Stelle che dal centrodestra, più volte evocato per le coperture di programmi roboanti. Lui si è anche detto disponibile a eventuali incarichi di governo, ma nella precondizione che non si può generare crescita e occupazione attraverso l’aumento del debito, come sottolinea il sito web dell’agenzia di stampa Agi. “Berlino sta facendo una politica di bilancio pubblico troppo restrittiva nonostante abbia un debito basso – è stata una sua critica alla Germania, paese leader dell’Unione europea -. Se la facesse più espansiva aiuterebbe il resto dell’Europa”. Cottarelli, oltre a essere il Direttore dell’Osservatorio sui Conti Pubblici Italiani dell’Università Cattolica di Milano, nel secondo semestre dell’anno accademico 2017-18 è stato Visiting Professor all’Università Bocconi di Milano.
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